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domenica 29 marzo 2020

Il Vangelo di Domenica 29 Marzo 2020: Io sono la risurrezione e la vita

Domenica 29 Marzo 2020
5.a di Quaresima

Il Signore è bontà e misericordia

 Fammi giustizia, o Dio, e difendi la mia causa contro gente senza pietà; salvami dall'uomo ingiusto e malvagio, perché tu sei il mio Dio e la mia difesa.

Gv 11,1-45


PREGHIERA DEL MATTINO

Tu sia lodato, Dio nostro Signore, Dio dei nostri padri, Dio di Abramo. Dio di Isacco e di Giacobbe. Nella tua bontà, tu ti preoccupi dei vivi; nella tua inesauribile misericordia, tu dai la vita ai morti; tu sostieni coloro che cadono, guarisci i malati, liberi gli incatenati. Tu resti fedele e lo dimostri a coloro che dormono nella polvere. Chi è uguale a te, Signore delle forze della natura? Chi è uguale a te, Signore del mondo, tu che dai la morte e la vita, che risvegli la vita e diffondi la salvezza?

 


PRIMA LETTURA

Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete.

Dal libro del profeta Ezechiele 37,12-14
Così dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d'Israele. Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò"». Oracolo del Signore Dio.

Parola di Dio.



(Dal Salmo 129)

R: Il Signore è bontà e misericordia.
Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica.
Se consideri le colpe, Signore, Signore,
chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore.
Io spero, Signore.
Spera l'anima mia, attendo la sua parola.
L'anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all'aurora.
Più che le sentinelle l'aurora,
Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.





SECONDA LETTURA

Lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani 8,8-11
Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.

Parola di Dio.



CANTO AL VANGELO 
(cf. Gv 11,25.26)

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore,
chi crede in me non morirà in eterno.
R. Lode e onore a te, Signore Gesù!


Gesù e Lazzaro: dalla morte alla vita.

VANGELO

Io sono la risurrezione e la vita.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni 11,1-45

In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All'udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di  questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui». Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, si è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!». Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro. Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?». Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare». Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero
in lui.

Parola del Signore.

OMELIA

Nella quinta domenica del tempo di Quaresima ci è donato come imminente preparazione alla Pasqua il racconto di uno dei miracoli più sorprendenti di Gesù. Tutti i miracoli, tutti i gesti e tutte le parole di nostro Signore dovrebbero essere sorprendenti per il moto di lode e ringraziamento che producono nei nostri cuori. Gesù sempre si proclama il Signore della vita e della morte. Il miracolo narrato oggi è una resurrezione: quella del suo amico Lazzaro. Nei Vangeli e in tutta la Bibbia sono descritti vari miracoli. Oggi ci troviamo di fronte a qualcosa di diverso. La resurrezione di Lazzaro è narrata dall'evangelista Giovanni con toni particolari dove si intrecciano sentimenti e desideri umani, fede e speranza nella resurrezione. Molti personaggi si affacciano e si alternano nel racconto che egli ci propone, ognuno rappresenta una particolare angolazione e sottolineatura dell'episodio stesso. Con i discepoli la resurrezione di Lazzaro ci aiuta a comprendere la differenza della vita e della morte fisica e della vita e della morte spirituale, cioè la vita in Cristo e la morte come lontananza dal Signore. Nei discepoli che esortano Gesù, quasi come rimprovero, vi è la parte umana di Gesù. Essi riferiscono infatti che Lazzaro, colui che lui ama, sta male. Gesù risponde loro invitandoli a scoprire la manifestazione della gloria di Dio, anche in questo momento drammatico. Gesù si reca allora Betània scoprendo che Lazzaro era morto da quattro giorni. Lazzaro e le sorelle Marta e Maria sono in relazione di unione di amore con Gesù. I Vangeli raccontano vari episodi che li vedono come protagonisti. Ora però questo equilibrio è sconvolto dalla morte inaspettata del fratello. In questo episodio le due sorelle Marta e Maria rappresentano la necessità di leggere avvenimenti, anche quelli drammatici, alla luce della fede. È questo il senso della domanda di Gesù che è in realtà una esortazione: "Credi tu?". La risposta di Marta dimostra la completa fiducia in Gesù. Di fronte alla tomba di Lazzaro Gesù mostra il suo lato veramente umano, non nascondendo nemmeno le sue lacrime di commozione. Ai discepoli Egli risponde cercando di far comprendere il significato profondo del miracolo che sta per compiere. Alle sorelle invece, alle quali chiede la fede e la fiducia, Gesù mostra il suo lato umano. La resurrezione di Lazzaro è l'anticipo (typos) della resurrezione di Gesù. Essa ci suggerisce un atteggiamento di serena fiducia nel Signore di fronte a tutti gli avvenimenti della vita, da leggere alla luce della fede. 

(Padri Silvestrini)



PREGHIERA DELLA SERA

Dio onnipotente, concedi a noi tuoi fedeli di essere sempre inseriti come membra vive nel Cristo, poiché abbiamo comunicato al suo corpo e al suo sangue. Per Cristo nostro Signore.


MEDITAZIONE

Non rimproverare a Dio la sua impotenza misurandolo con la tua propria debolezza; pensa piuttosto alla sua potenza! Se il sole, piccola opera di Dio, riscalda con un solo raggio il mondo intero, se l'aria che Dio ha creato circonda tutto quello che è nel mondo, Dio stesso dovrebbe essere lontano, egli che è il creatore del sole e dell'aria? Per te, la cui fede non è ancora salda, ecco un paragone molto semplice. Supponiamo che i diversi semi delle piante siano mischiati e che tu li tenga nella tua mano. Ti è o no difficile controllarli, distinguerli secondo le loro caratteristiche e raggrupparli secondo la loro specie? Se tu sei capace di esaminare quello che tieni in mano, Dio non dovrebbe poter verificare e rimettere in ordine quello che lui stesso tiene nel palmo della mano? Rifletti su quello che ti dico e rispondimi: non è blasfemo negare la risurrezione?

SAN CIRILLO DI GERUSALEMME, catechesi 18,3.



Preghiera

C. Dio Padre,
tu che hai manifestato la tua compassione
nel pianto di Gesù per l'amico Lazzaro,
guarda oggi ognuna di noi, penetra nel nostro profondo.
Donaci di riconoscere le nostre malattie interiori,
di saperli chiamare per nome.
Svegliaci dalle nostre sensazioni di morte,
dai nostri "dormiveglia spirituali".
Tu che sei il Dio della vita
rendici creature nuove in Te.





domenica 8 dicembre 2019

Domenica 8 Dicembre 2019; Convertitevi: il regno dei cieli è vicino.


2.a Avvento Mt 3,1-12
Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.


Mt 3,1-12

VIVERE LA PAROLA
Non ripetere affrettatamente tutto quello che ascolti. Informati prima della verità. Se è falsità, cerca di smentire. Se è verità, lo stesso non ripeterla. Se non puoi arrivare all’evidenza, sta zitto. La carità consiste nel saper tacere i difetti altrui, come tu desideri che gli altri facciano con i tuoi. Sii prudente: il silenzio è […]





PRIMA LETTURA
Giudicherà con giustizia i poveri.
Dal libro del profeta Isaia 11,1-10
In quel giorno, un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d'intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio. La giustizia sarà fascia dei suoi lombi e la fedeltà cintura dei suoi fianchi. Il lupo dimorerà insieme con l'agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà. La mucca e l'orsa pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera; il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso. Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare. In quel giorno avverrà che la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli. Le nazioni la cercheranno con ansia. La sua dimora sarà gloriosa.
Parola di Dio.





CANTO AL VANGELO (Lc 3,4.6)
Alleluia, alleluia.
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
Alleluia.


VANGELO
Convertitevi: il regno dei cieli è vicino!
+ Dal Vangelo secondo Matteo 3,1-12
In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!». E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all'ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: "Abbiamo Abramo per padre!". Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell'acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Parola del Signore.




SECONDA LETTURA
Gesù Cristo salva tutti gli uomini.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani 15,4-9
Fratelli, tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché, in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza. E il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, sull'esempio di Cristo Gesù, perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo. Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi, per la gloria di Dio. Dico infatti che Cristo è diventato servitore dei circoncisi per mostrare la fedeltà di Dio nel compiere le promesse dei padri; le genti invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto: «Per questo ti loderò fra le genti e canterò inni al tuo nome».
Parola di Dio.

Meditazione sul Vangelo di Mt 3,1-12

L’attrattiva della bellezza.

La liturgia introduce il secondo personaggio che domina la scena dell’Avvento, Giovanni Battista. Egli arriva con l’irruenza del profeta e la provocazione di chi annuncia cose definitive. Non rimane altro tempo per la conversione. La forma fisica della sua figura, il vestito, il cibo, la voce, la riva del fiume sono lo sfondo nel quale risuona un appello ultimativo. Il suo invito e il suo annuncio raccolgono tutta l’urgenza dell’Antico Testamento e ci fanno volgere lo sguardo e il passo verso Cristo.

La scena descritta nel Vangelo si pone in un vivo contrasto con la descrizione del Messia venturo che viene proposta nella prima lettura. Il Vangelo fa risuonare l’urgenza della conversione con la voce irruente del Battista e la minaccia del suo richiamo. Arriverà il Messia a distruggere il male, a tagliare le piante sterili e a bruciarla nel fuoco. La prospettiva è quella di un mondo che finisce, non attraverso la misericordia che anticipa e sollecita la conversione, ma attraverso lo sradicamento repentino e violento del male. La prima lettura è – per così dire – più evangelica. Il profeta Isaia non minaccia lo sradicamento dell’albero, ma una nuova fioritura dal vecchio tronco di Iesse. Il Messia è ripieno dello Spirito del Signore e di tutti i suoi doni e farà un’azione di giustizia per i poveri e gli oppressi; basteranno la sua parola e il soffio delle sue labbra a eliminare il violento e l’empio. Ne uscirà un mondo nuovo di pace e bellezza, descritto con immagini ideali che rimarranno nei secoli. A quale delle due descrizioni corrisponde Gesù, quella presentata da Isaia o quella del Battista? Sono ambedue immagini estreme, che si ritrovano solo parzialmente nel Messia di Nazaret. Certamente Gesù giudica e toglie il male, come dice il Battista. Certamente costruisce un mondo nuovo, come descrive Isaia. Gesù aggiunge di suo la novità inimmaginabile del suo personale coinvolgimento. La violenza del male va a scaricarsi su di Lui, conducendolo al sacrificio della croce. La bellezza del mondo nuovo riappare nella sua benevolenza verso i peccatori e i malati, e nello splendore della risurrezione. Gesù ci attrae con la sua bellezza. Come dice di Lui Jacopone da Todi: «Tanto è bello che me trae tutto».




1 Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci di essere chiamati figli di Dio! E tali siamo. Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quand'egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com'egli è.

Vi ho scritto queste cose perché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio. 1Giovanni 5:13


Nel Nome di Dio’ Pace & Bene.




lunedì 14 ottobre 2019

Dal Vangelo Domenica Ottobre - Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all'infuori di questo straniero.


Lectio - Anno C
28.a di Tempo Ordinario S. Romolo; S. Chelidona; S. Venanzio
2Re Lc 17,11-19 
Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.




PRIMA LETTURA
Tornato Naaman dall'uomo di Dio, confessò il Signore.
Dal secondo libro dei Re 2Re 5,14-17
In quei giorni, Naaman il comandante dell'esercito del re di Aram scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola dell'uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato dalla sua lebbra. Tornò con tutto il seguito da Eliseo l'uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c'è Dio su tutta la terra se non in Israele. Adesso accetta un dono dal tuo servo». Quello disse: «Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò». L'altro insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò. Allora Naamàn disse: «Se è no, sia permesso almeno al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne porta una coppia di muli, perché il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore».
Parola di Dio.

SECONDA LETTURA 
Se perseveriamo, con lui anche regneremo.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timoteo 2Tm 2,8-13
Figlio mio, ricòrdati di Gesù Cristo, risorto dai morti, discendente di Davide, come io annuncio nel mio Vangelo, per il quale soffro fino a portare le catene come un malfattore. Ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò io sopporto ogni cosa per quelli che Dio ha scelto, perché anch'essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. Questa parola è degna di fede: Se moriamo con lui, con lui anche vivremo; se perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà; se siamo infedeli, lui rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso.
Parola di Dio.


CANTO AL VANGELO (1Ts 5,18)
Alleluia, alleluia.
In ogni cosa rendete grazie:
questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.
Alleluia.





VANGELO
Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all'infuori di questo straniero.
+ Dal Vangelo secondo Luca 17,11-19
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va'; la tua fede ti ha salvato!».
Parola del Signore


MEDITAZIONE
Cristo è presso di me: io gli sto vicino ed egli mi stringe. Io non avrei saputo amare il Signore se egli non mi avesse amato per primo. Chi può capire l'amore, se non colui che ama? Io stringo l'amato e la mia anima lo accoglie, ed io rimango là. Non sarò più uno straniero per lui, poiché non vi è odio nel Signore. Sono legato a lui come l'amante che ha trovato colei che ama. Poiché amo il Figlio, diventerò Figlio. Sì, chi aderisce a colui che non muore, non morirà. Colui che si compiace della vita, sarà a sua volta vivo. Tale è lo Spirito del Signore senza menzogna che insegna agli uomini a conoscere le sue vie... Ho creduto al Cristo del Signore, e ho visto che era il Signore-Cristo. Mi ha mostrato il suo segno, mi ha condotto nella sua luce. Per mezzo della sua parola, il Signore ha abbattuto il nemico, lo ha ridotto come foglia trascinata dal vento. Ho reso gloria all'Altissimo, poiché ha magnificato il suo servo, figlio della sua serva. Voi tutti, che avete sete, venite ad attingere alle fonti delle vive acque, poiché esse sono offerte a tutti: prendete la bevanda che disseta. Riposatevi presso la fontana del Signore; essa è bella e pura, mette l'anima in pace, poiché scaturisce dalle labbra stesse di Dio; trae il suo nome dal cuore del Signore. La fonte scorre, eterna e invisibile. Prima che essa apparisse nessuno l'aveva vista. Beati coloro che hanno bevuto a questa fonte, e che hanno ristorato la propria sete.
Odi di SALOMONE

Nel Nome di Dio” Pace & Bene 




mercoledì 26 giugno 2019

Dal Vangelo secondo Matteo 5,33-37 Io vi dico: non giurate affatto.

Giugno 2019 - 10.a di Tempo Ordinario 
2Cor 5,14-21; Sal 102;
 Mt 5,33-37 Misericordioso e pietoso è il Signore.




PRIMA LETTURA  
L’amore del Cristo ci possiede
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 2 Cor 5, 14-21
Fratelli, l’amore del Cristo ci possiede; e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro. Cosicché non guardiamo più nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana, ora non lo conosciamo più così. Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove. Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
Parola di Dio. 




CANTO AL VANGELO 
R. Alleluia, alleluia. 
Piega il mio cuore, o Dio, verso i tuoi insegnamenti;
donami la grazia della tua legge.
R. Alleluia. 




VANGELO  
Io vi dico: non giurate affatto. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo 5,33-37
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Avete anche inteso che fu detto agli antichi: "Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti". Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: "Sì, sì", "No, no"; il di più viene dal Maligno"
Parola del Signore. 






PREGHIERA 
Dolcissima Vergine Maria, tu mi offri la mia parte di eredità e il mio calice, tuo Figlio che porta il mio destino, come dicono le Scritture. 
Custodiscimi sempre in lui, vicino a lui. Appagato, mi abbandono alla sua Provvidenza, nella pace e nel silenzio della sera. 
Dolcissima Vergine e Donna forte, fa' che, se dormo, il mio cuore vegli, e se per grazia il mio angelo mi sveglia, metti sulle mie labbra, o Madre del Verbo, per lui, per i miei fratelli, una preghiera semplice, che accenda la notte.





giovedì 30 maggio 2019

Vangelo di Oggi: 30 Maggio 2019



Giovedì 30 Maggio 2019
S. Giovanna d’Arco; S. Ferdinando III; S. Giuseppe Marello
6.a di Pasqua
At 18,1-8; Sal 97; Gv 16,16-20
Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.


PREGHIERA DEL MATTINO 
Padre, che hai rallegrato i discepoli del tuo Figlio con la gioia della sua risurrezione, fa' che durante questa giornata sappiamo riconoscere i segni della sua presenza nel mondo. Donaci occhi per vedere quanta testimonianza della risurrezione viene data continuamente attorno a noi e per costatare che il lieto messaggio del vangelo si diffonde ogni giorno più e, come sale e lievito, dà senso e orientamento all'immensa operosità umana. Il tuo Spirito conservi sempre la tua gioia sul nostro volto e su quello dei nostri cari, perché, con il tuo aiuto, ci illuminiamo e ci sosteniamo gli uni gli altri durante questo giorno. 

PRIMA LETTURA  
Paolo si stabilì in casa loro e lavorava, e discuteva nella sinagoga. 
Dagli Atti degli Apostoli 18,1-8
In quei giorni, Paolo lasciò Atene e si recò a Corìnto. Qui trovò un Giudeo di nome Aquila, nativo del Ponto, arrivato poco prima dall'Italia, con la moglie Priscilla, in seguito all'ordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei. Paolo si recò da loro e, poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì in casa loro e lavorava. Di mestiere, infatti, erano fabbricanti di tende. Ogni sabato poi discuteva nella sinagoga e cercava di persuadere Giudei e Greci. Quando Sila e Timòteo giunsero dalla Macedònia, Paolo cominciò a dedicarsi tutto alla Parola, testimoniando davanti ai Giudei che Gesù è il Cristo. Ma, poiché essi si opponevano e lanciavano ingiurie, egli, scuotendosi le vesti, disse: «Il vostro sangue ricada sul vostro capo: io sono innocente. D'ora in poi me ne andrò dai pagani». Se ne andò di là ed entrò nella casa di un tale, di nome Tizio Giusto, uno che venerava Dio, la cui abitazione era accanto alla sinagoga. Crispo, capo della sinagoga, credette nel Signore insieme a tutta la sua famiglia; e molti dei Corìnzi, ascoltando Paolo, credevano e si facevano battezzare. 
Parola di Dio. 




SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 97) 
R: Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia. 
Cantate al Signore un canto nuovo, 
perché ha compiuto meraviglie. 
Gli ha dato vittoria la sua destra 
e il suo braccio santo. R
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, 
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. 
Egli si è ricordato del suo amore, 
della sua fedeltà alla casa d'Israele. R.
Tutti i confini della terra hanno veduto 
la vittoria del nostro Dio. 
Acclami il Signore tutta la terra, 
gridate, esultate, cantate inni! R.


CANTO AL VANGELO (cf. Gv 14,18) 
Alleluia, alleluia. 
Non vi lascerò orfani, dice il Signore; 
vado e ritorno a voi, e il vostro cuore sarà nella gioia. 
Alleluia. 


VANGELO  
Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 16,16-20
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos'è questo che ci dice: "Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete", e: "Io me ne vado al Padre"?». Dicevano perciò: «Che cos'è questo "un poco", di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: "Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete"? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia». 
Parola del Signore. 

OMELIA 
Quanto ci occupa, ci preoccupa e talvolta ci spaventa, il tempo! Ha un ritmo inarrestabile che ci conduce alla fine; crea così distacchi dolorosi ed inevitabili perdite. È in vista di ciò che ne percepiamo meglio il valore, ma sappiamo che spesso ci sfugge, ci ingoia e ci affligge. Nella visione di Dio «Mille anni sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte». È evidente che presso Dio il calcolo del tempo viene valutato con parametri diversi dai nostri. Per questo gli apostoli non comprendono le parole di Gesù quando dice loro: «Ancora un poco e non mi vedrete; un pò ancora e mi vedrete». «Che cos'è mai questo «un poco» di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». È una cronologia davvero difficile da comprendere, anche perché non è solo tempo quello di cui parla Gesù, ma piuttosto di eventi nuovi, di situazioni nuove che consentiranno di vederlo. Quel «poco» riguarda la fede dei discepoli e la luce dello Spirito Santo, le due lampade che splenderanno nei loro cuori e consentiranno di vederlo realmente. Solo allora la tristezza si cambierà in gioia. Tutti noi siamo nell'attesa di vedere. Il velo che ci offusca è ancora determinato dalla pochezza della nostra fede nel risorto e dalla non piena accoglienza dello Spirito. Per questo il «poco» che abbiamo ancora da vivere e il «poco» che ci separa dalla mèta è spesso cosparso di pianto e di tristezza. Voglia Dio che sia il desiderio di Lui e l'essere incapaci di una risposta adeguata al suo infinito amore a renderci tristi e a far sgorgare il nostro pianto. Tutti noi sappiamo come colmare quel «poco» e sconfiggere definitivamente la sensazione di un distacco doloroso da Cristo: è la nostra comunione con noi, è la nostra vita modellata al suo Vangelo, è la nostra preghiera che ce lo rende vivo, presente e partecipe della nostra storia. (Padri Silvestrini) 


PREGHIERA DELLA SERA 
Padre onnipotente e misericordioso, nelle nostre giornate ci sono momenti nei quali pensiamo che siano pochi gli uomini che hanno il diritto di gioire, tanta è la miseria, il dolore, l'ingiustizia che ci attornia e che sembra impedire la gioia a gran parte dell'umanità. Eppure tu hai detto: "Beati i poveri, beati gli afflitti, beati i perseguitati...". Sì, è vero, al di là delle apparenze e oltre alla gioia che dà il mondo e dalla quale a volte mi sono lasciato attrarre, tu oggi hai donato tanta gioia e tanta serenità a coloro che si sono affidati a te. Ripensandoci ora, nel silenzio della sera, posso anch'io ricordare il nome di molte persone sul volto delle quali erano riconoscibili i segni della fortezza, della serenità, della generosità, della laboriosità che soltanto tu puoi donare. Dammi la capacità di giudicare come tu giudichi. Fa' che anch'io cerchi sempre la gioia che tu dai.




"Rendiamo grazie a Dio"
Nel giorno in cui celebriamo la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, anche noi siamo chiamati a morire al peccato per risorgere alla vita nuova. Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre.