Domenica 11 Ottobre 2020
28.a del Tempo Ordinario (Anno A)
Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza
Mat 22, - 14
PREGHIERA DEL MATTINO
O Dio, tu concedi sempre la tua misericordia a coloro che ti amano e sei vicino a tutti coloro che ti invocano. La tua bontà e la tua fedeltà mi accompagnino oggi e in tutti i giorni della mia vita. Fa' che io esegua la tua volontà, con la guida dello Spirito che ci precede e ci accompagna. Concedimi la chiaroveggenza affinché possa riconoscere nei pastori della tua Chiesa la via che porta a te. Ti supplico di aprire il mio cuore al mistero della tua presenza, accanto a noi. Rischiara il mio spirito, affinché io riesca a distinguere quello che mi conduce alle fonti tranquille e mi restituisce le forze, e quello che mi allontana da te, verso l'errore e la menzogna. Amen.
SECONDA LETTURA
Tutto posso in colui che mi dà forza.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 4,12-14.19-20
Fratelli, so vivere nella povertà come so vivere nell'abbondanza; sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame, all'abbondanza e all'indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza. Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alle mie tribolazioni. Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza, in Cristo Gesù.Al Dio e Padre nostro sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO (cf. Ef 1,17-18)
R. Alleluia, alleluia.
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo illumini gli occhi del nostro cuore
per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati.
R. Alleluia.
VANGELO
Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.
+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 22,1-14
[In quel tempo, Gesù riprese a parlare con parabole (ai capi dei sacerdoti e ai farisei) e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest'ordine: "Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!". Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: "La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze". Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.)
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l'abito nuziale. Gli disse: "Amico, come mai sei entrato qui senza l'abito nuziale?" Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: "Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti". Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Parola del Signore.
Preghiera
O Dio, che hai preparato beni invisibili
per coloro che ti amano,
infondi in noi la dolcezza del tuo amore,
perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa,
otteniamo i beni da te promessi,
che superano ogni desiderio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo
OMELIA
Come riuscirà la Chiesa, Sposa di Cristo, a presentare agli uomini del nostro mondo, della nostra società post-cristiana, l'incredibile invito del Padre alle nozze di suo Figlio? Come far sedere alla tavola di questo "banchetto di grasse vivande, di cibi succulenti, di vini raffinati" un'umanità apparentemente senza appetito? Questo compito appassionante di tutta la Chiesa - questa nuova evangelizzazione - deve occupare tutti i figli del nuovo popolo di Dio. Ne va di mezzo la vita e la vita del mondo. Sembra che annunciare l'invito con un nuovo ardore, con nuovi metodi, con una nuova espressione non sia un mezzo superato. Alcuni tra coloro che trasmettono questo invito alle nozze saranno forse maltrattati, forse uccisi. Ci saranno certamente quelli che rifiutano l'invito. Poco importa. C'è gente agli angoli delle strade. Basta annunciare con convinzione che noi andiamo a un banchetto, che l'invito di Cristo è arrivato fino a noi e che noi conosciamo le portate. Basta sapere che noi possiamo tutto in colui che ci conforta. L'annunciamo così? Siamo convincenti perché abbiamo già partecipato a questo banchetto? Non c'è niente di più ripugnante di coloro le cui parole ripetono quello che dicono gli altri, senza dare prova di alcuna esperienza.
MEDITAZIONE
Che cos'è l'abito nuziale? Cerchiamolo nelle Sacre Scritture. Si tratta certamente di qualcosa che è caratteristico dei buoni e che non si trova nei cattivi. Cerchiamo dunque ciò che non è comune ai buoni e ai cattivi e scopriremo che cos'è l'abito nuziale. Tra i doni di Dio, qual è dunque quello che non è comune ai buoni e ai cattivi? Siamo uomini e non bestie. È un dono di Dio: ma è comune ai buoni e ai cattivi. La luce che ci rischiara dal cielo, le nubi che fanno scendere la pioggia, le fontane che irrigano la terra, i campi che danno frutti, sono altrettanti doni di Dio: ma anche questi sono comuni ai buoni e ai cattivi. Entriamo nella sala del banchetto di nozze. Lasciamo da parte quelli che non sono venuti, benché siano stati invitati. Consideriamo i convitati, cioè i cristiani. Che cosa troviamo tra di essi? Il battesimo. È certamente un dono di Dio, ma è comune ai buoni e ai cattivi. I buoni e i cattivi ricevono ugualmente il sacramento dell'altare. Saulo, peccatore qual era, persecutore di un uomo giusto e santo che profetizza nel momento stesso in cui lo si perseguita, parla forse solo della fede dei buoni o non dice che anche i cattivi ce l'hanno? La Scrittura ci dice che anche i demoni credono ed è proprio questo che li fa tremare. Dove troveremo, dunque, la veste nuziale? Ho cercato dappertutto, ho esaminato tutto e non l'ho ancora scoperta. Ecco qui l'apostolo, che mi presenta un sacco di cose straordinarie e me le mette davanti. Io gli dico: "Apri e tira fuori tutto, per piacere. Voglio vedere se trovo la veste nuziale". Ecco che incomincia ad aprirmelo e mi dice: "Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli; e se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne; e se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per essere bruciato..." (1Cor 13). Ecco molte cose grandi, ecco molti vestiti preziosi; ma mostrami finalmente l'abito nuziale. Perché, apostolo divino, mi tieni così a lungo sospeso? Sarà il dono della profezia il dono di Dio che non è comune ai buoni e ai cattivi? "Se non avessi la carità, non sono nulla", ci risponde, e tutto il resto non mi serve a nulla. Ecco finalmente la veste nuziale che cerchiamo. Rivestitevi di questa veste, fortunati convitati, se volete stare con sicurezza al banchetto al quale siete stati chiamati. Non dite che le vostre facoltà non vi permettono di ottenerlo. Per esserne rivestiti non occorre far altro che rivestire i poveri. Ecco l'inverno: offrite abiti a coloro che non ne hanno. Gesù Cristo è bisognoso in loro. Fategli questo servizio ed egli darà la veste nuziale a tutti quelli di voi che non ce l'hanno. Correte dunque da lui, pregatelo con fervore: egli sa santificare i fedeli, egli sa coprire la nudità di quelli che gli appartengono. Fate continuamente opere buone, per avere la veste nuziale e così essa vi liberi dal timore di essere gettati, con le mani e i piedi legati, nelle tenebre esteriori. Altrimenti che cosa sarà di voi? Che cosa potrete fare quando avrete le mani legate? Potrete forse fuggire con i piedi legati? Abbiate, dunque, questa veste nuziale, così importante. Rivestitevene e allora starete tranquilli al banchetto al quale siete stati chiamati. E non avrete timore quando il capofamiglia verrà a vedere quelli che sono seduti a tavola; cioè nel giorno del giudizio. Egli vi dà del tempo; approfittatene. E coloro che non hanno ancora la veste nuziale, si preoccupino di rivestirla.
SANT'AGOSTINO
Preghiera finale
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito. (Sal 50)