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martedì 30 luglio 2019

Dal Vangelo secondo Luca 10,38-42- Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose.

Lunedì 29 Luglio 2019
S. Marta; S. Lazzaro; S. Olaf
17.a di Tempo Ordinario
1Gv 4,7-16; Sal 33; Gv 11,19-27 opp. Lc 10,38-42
Gustate e vedete com’è buono il Signore.




PRIMA LETTURA Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi. 
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo 1Gv 4,7-16
Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l'amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi. In questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha donato il suo Spirito. E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio. E noi abbiamo conosciuto e creduto l'amore che Dio ha in noi. Dio è amore; chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui. 
Parola di Dio. 




(Dal Salmo 33) 
R. Gustate e vedete com'è buono il Signore. 
Benedirò il Signore in ogni tempo, 
sulla mia bocca sempre la sua lode. 
Io mi glorio nel Signore: 
i poveri ascoltino e si rallegrino. R. 
Magnificate con me il Signore, 
esaltiamo insieme il suo nome. 
Ho cercato il Signore: mi ha risposto 
e da ogni mia paura mi ha liberato. R. 
Guardate a lui e sarete raggianti, 
i vostri volti non dovranno arrossire. 
Questo povero grida e il Signore lo ascolta, 
lo salva da tutte le sue angosce. R. 
L'angelo del Signore si accampa 
attorno a quelli che lo temono, e li libera. 
Gustate e vedete com'è buono il Signore; 
beato l'uomo che in lui si rifugia. R. 
Temete il Signore, suoi santi: 
nulla manca a coloro che lo temono. 
I leoni sono miseri e affamati, 
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene. R. 



CANTO AL VANGELO (cf. Gv 8,12) 
R. Alleluia, alleluia. 
Io sono la luce del mondo, dice il Signore; 
chi segue me, avrà la luce della vita. 
R. Alleluia. 



VANGELO  
Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose. 
+ Dal Vangelo secondo Luca 10,38-42
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t'importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c'è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». 
Parola del Signore.

OMELIA 
Il brano evangelico, tratto da San Luca è caratterizzato dall'accoglienza del Signore. Le due sorelle, in due modi diversi accolgono lo stesso Gesù. L'una è preoccupata a pulire la casa e rendere accogliente l'ambiente che deve essere degno di ricevere Gesù. Maria invece è interessata ad accogliere la Parola stessa di Gesù in un atteggiamento raccolto da sua discepola. I due atteggiamenti non devono essere contrapposti, anzi possiamo unirli in un'unica esigenza per chi si accinge a partecipare alla Santa Messa. Per accogliere degnamente Gesù, nella forma Eucaristica dobbiamo prima purificare il nostro cuore. La Chiesa ci suggerisce come diventare degni di partecipare al banchetto eucaristico e richiede, quando necessario, la confessione sacramentale. In questo imitiamo Marta che pulisce la casa. E' anche importante il nostro atteggiamento che favorisca l'unione intima con Gesù. In questo, invece,imitiamo Maria che si è scelta la parte migliore. (Padri Silvestrini

PREGHIERA DELLA SERA 

Possa, Signore, la mia preghiera, come quella delle anime molto pure, non essere altro che il riflesso di te, che a te ritorni quando ti chini su di me. Signore, non privarmi della tua grazia, così che non cessi mai di pregarti. (André Gide)



Meditazione sul Vangelo di Gv 11,19-27
Lunedì – 17.a Tempo Ordinario – S. Marta – P

Una fede che si irrobustisce nella prova.


Oggi abbiamo la possibilità di rivalutare santa Marta e di riconoscere in lei il modello del discepolo chiamato a credere in Cristo, anche nel momento della prova. La sua professione di fede, infatti, anticipa il credo della Chiesa nel Signore risorto. La morte dell’amico Lazzaro che Gesù – come gli rimprovera amichevolmente Marta – avrebbe potuto impedire, diventa l’evento dal quale partire per “glorificare Dio e suo Figlio”, Gesù Cristo, ed ottenere che “i discepoli credano in lui”. Anche in questo viene anticipata la fede fondante della Chiesa nel Signore crocifisso e risorto. Marta ha già un inizio di fede: crede che Gesù, in quanto uomo di Dio avrebbe potuto allontanare la morte dal fratello Lazzaro, come avevano fatto Elia ed Eliseo nell’Antico Testamento. E credeva, come insegnavano i farisei del tempo, che Lazzaro sarebbe risorto «nell’ultimo giorno». Gesù s’inserisce in questo nucleo di fede e chiede all’amica e discepola di credere prima ancora che il fratello esca dalla tomba, che Lui è già, “al presente”, «la risurrezione e la vita». Di crederlo anche di fronte all’evidenza della morte, in modo da «vedere [in tutto ciò] la gloria di Dio». È quanto chiede anche a noi la Chiesa, quando perdiamo una persona cara. Non dobbiamo trattenere le lacrime, dato che Gesù ha pianto davanti alla tomba dell’amico; abbiamo anche il diritto, come hanno fatto Marta e Maria, di chiedere conto al Signore di quello che ci è accaduto, ma poi dobbiamo credere in Lui e affidargli i nostri cari defunti perché con Lui abbiano «la risurrezione e la vita».
Pace & Bene


Preghiera finale

Signore, chi abiterà nella tua tenda? 
Chi dimorerà sul tuo santo monte? 
Colui che cammina senza colpa, 
agisce con giustizia e parla lealmente. (Sal 14)



domenica 21 luglio 2019

Dal Vangelo secondo Luca - Lc 10, 38-42 - Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.

Lc 10, 38-42  Chi teme il Signore, abiterà nella sua tenda.


 

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. 
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. 
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».


Parola del Signore


Riflessione

Marta e Maria... ecco l'esempio di una vita attiva e di una vita contemplativa...
Marta però, a differenza di Maria, ha avuto un attimo di défaillance!... Andiamo con ordine, Gesù è ospite a casa dei suoi cari amici, Marta, Maria e Lazzaro. L'evangelista Luca precisa che Marta ospitò Gesù... quindi l'iniziativa era partita da lei. Questo è molto lodevole, ma poi... come si dice: dalle stelle alle stalle!!!

Marta, così come suo fratello e sua sorella, amava molto Gesù e voleva accoglierlo nel modo migliore. Prepara un pranzetto con i fiocchi... Proprio come facciamo noi quando invitiamo qualche amico a casa nostra; cerchiamo di preparare delle prelibatezze e naturalmente esageriamo nei preparativi... Così succede che, essendo indaffarati a fare mille piatti, si lascia l'amico in “cantina”... si parla con lui in modo distratto e non lo si ascolta a dovere. E il bello è che poi l'amico si sente dire: "Oh, non lo sapevo, non me lo avevi detto!...", ma come? - Dice l'amico - "...era ore che parlavo!!!"...
Ecco cosa succede quando si invita qualcuno e poi si continua tranquillamente a svolgere i servizi di casa. Alla faccia dell'ospitalità!!! Siamo dei fenomeni!!! Vogliamo sempre strafare... Invece, quando si ospita un amico, forse lui preferirebbe mangiare anche solo un pezzetto di pane e formaggio per poter parlare e dialogare in libertà; un pranzo megagalattico serve solo a farlo stare sul divano come un candelabro!!!

Maria invece si siede ai piedi di Gesù e fa gli onori di casa. Possiamo dire che pendeva dalle sue labbra! E sua sorella che fa?... Sgrida Gesù... è bellissimo!!! Non ci voleva che questo per allietare la festa!!! Non solo, gli dice pure di intervenire, ossia pretende di insegnargli quello che deve fare... Eh, caro Gesù, meno male che c'era Marta che ti consigliava, altrimenti saresti stato proprio in un bel pasticcio!!! - Marta, Marta!!!...

Diceva bene San Bernardo: “Alcuni sono mansueti finché le cose vanno a proprio genio, ma appena sono toccati da qualche avversità o contraddizione, subito si accendono e cominciano a fumare come il monte Vesuvio”. Io direi che Marta era talmente contrariata che sbuffava come un treno in salita!!!
Ma Gesù non si fa impressionare da tanto fumo e con dolcezza le dice: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». Non è un rimprovero severo quello di Gesù, altrimenti non avrebbe detto per due volte: "Marta, Marta...".

Il problema di Marta era che, anche se si dava da fare per il Signore, le sue esclamazioni rivelavano che in fondo al cuore c'era tanta ansia e preoccupazione, e questo la dice lunga...
Quando infatti facciamo qualcosa per Dio e abbiamo ansia, significa che pensiamo un pochetto a noi stessi... allora ci domandiamo: "E se non va bene?... E se non mi riesce?... E se faccio brutta figura?...". Ecco i nostri pensieri!!! Siamo sempre concentrati sul nostro io... Chi al contrario fa le cose per Dio: sta in pace, niente lo turba, e se non riesce a fare tutto accetta i suoi limiti senza colpevolizzarsi troppo. Dobbiamo sempre accettare i nostri limiti e la nostra pochezza e volerci bene ugualmente; questo atteggiamento è gradito a Dio. Diceva Sant'Alfonso Maria di Liquori in “Pratica di amare Gesù Cristo”: “Chi opera per la sola gloria di Dio, anche se non riuscisse, non si turba affatto. Ha già raggiunto lo scopo; dar gusto a Dio, avendo fatto tutto con retta intenzione”.
Gesù oggi ci invita a distinguere ciò che è importante da ciò che è meno importante. Proviamo allora a riflettere su quello che ogni giorno facciamo e come lo facciamo, perché non basta fare delle cose buone, bisogna farle anche bene. Ma cosa significa fare le cose bene?... Fare tutto per la gloria di Dio senza metterci il proprio io!!!...
Quando facevo volontariato al 118 rendevo un servizio lodevole, ma era un pochetto inquinato dal mio io, perché mi compiacevo un po' troppo della mia bravura... Quindi, mi sa che in quel periodo non ho guadagnato molti punti per il paradiso!!! Rimedieremo!!!...

Spesso poi vogliamo affrontare troppe cose contemporaneamente, così ci facciamo prendere dall'agitazione e dall'ansia; il risultato è che inevitabilmente trasmetteremo agitazione e ansia anche a chi ci sta intorno. E' come se il mondo dipendesse esclusivamente da noi e da ciò che facciamo... come se, senza il nostro servizio, il mondo si fermasse... Come siamo presuntuosi!!!
Non solo, generalmente, con questo atteggiamento tendiamo anche a mettere in evidenza i comportamenti a nostro avviso poco efficienti e sbagliati degli altri... Diciamo: "Devo fare tutto io, altrimenti nessuno lo fa... o se lo fa lo fa male... meno male che ci sono io...".

Ahimè... questi atteggiamenti non sono molto graditi a Gesù, perché, anche se si fanno delle opere per Lui, il cuore è troppo affollato da brontolii, ansie, preoccupazioni, mormorii... Ci sono troppi inquilini!!! Gesù ama la tranquillità e vuole essere l'unico ad abitare nel nostro cuore!!!
Chiediamo al buon Dio di aumentare la nostra fede e di non farci sprecare tempo in tante stupidaggini, che ci attirano tanto, ma non sono utili alla nostra santità.

Poniamoci di più in ascolto ai piedi di Gesù, perché la Sua Parola è vita... pendiamo dalle Sue labbra come ha fatto Maria, perché la Sua Parola è verità... facciamoLo diventare il nostro migliore amico... Stare con Gesù per coccolarLo anche un po' non è una perdita di tempo!

Proviamo allora a vivere i nostri giorni con Cristo amandoLo con cuore sincero, ascoltando e mettendo in pratica la Sua parola, mettendoLo al primo posto nella nostra vita. Allora, un bel giorno, anche noi potremo sentire le sue parole rivolte a noi: “Brava... hai scelto la parte migliore, che non ti sarà tolta”.
Pace e bene