Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popoloMc 7,24-30 |
PRIMA LETTURA
Il Signore si sdegnò con Salomone.
Dal primo libro dei Re 1 Re 11, 4-13
Quando Salomone fu vecchio, le sue donne gli fecero deviare il cuore per seguire altri dèi e il suo cuore non restò integro con il Signore, suo Dio, come il cuore di Davide, suo padre. Salomone seguì Astarte, dea di quelli di Sidòne, e Milcom, obbrobrio degli Ammoniti. Salomone commise il male agli occhi del Signore e non seguì pienamente il Signore come Davide, suo padre. Salomone costruì un'altura per Camos, obbrobrio dei Moabiti, sul monte che è di fronte a Gerusalemme, e anche per Moloc, obbrobrio degli Ammoniti. Allo stesso modo fece per tutte le sue donne straniere, che offrivano incenso e sacrifici ai loro dèi. Il Signore, perciò, si sdegnò con Salomone, perché aveva deviato il suo cuore dal Signore, Dio d'Israele, che gli era apparso due volte e gli aveva comandato di non seguire altri dèi, ma Salomone non osservò quanto gli aveva comandato il Signore. Allora disse a Salomone: «Poiché ti sei comportato così e non hai osservato la mia alleanza né le leggi che ti avevo dato, ti strapperò via il regno e lo consegnerò a un tuo servo. Tuttavia non lo farò durante la tua vita, per amore di Davide, tuo padre; lo strapperò dalla mano di tuo figlio. Ma non gli strapperò tutto il regno; una tribù la darò a tuo figlio, per amore di Davide, mio servo, e per amore di Gerusalemme, che ho scelto».
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO
R. Alleluia, alleluia.
Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi
e può portarvi alla saggezza.
R. Alleluia.
VANGELO
I cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli.
+ Dal Vangelo secondo Marco 7,24-30
In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia. Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va': il demonio è uscito da tua figlia». Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n'era andato.
Parola del Signore.
Meditazione sul Vangelo di Mc 7,24-30
Pregare con perseveranza e con fede.
L’atteggiamento del Signore descritto nel Vangelo di oggi sembrerebbe dipingere la figura del Maestro come insensibile alle suppliche di una madre angosciata per la sorte di sua figlia. In realtà, tutto ciò che Gesù dice ed opera è sempre finalizzato al nostro bene. In questo caso, Egli è guidato da un intento pedagogico: promuovere la crescita della fede della donna. Anche le annotazioni geografiche riportate dall’evangelista non sono casuali: il miracolo di Gesù si compie fuori della Terra Santa, nell’attuale Libano, a favore di una donna non-ebrea, perché, al contrario di quanto credevano gli Ebrei, la salvezza è offerta a tutti gli uomini. Tra fede e preghiera c’è un rapporto virtuoso: l’una fa crescere l’altra. Se ho fede, prego, e quando prego la mia fede cresce. Il dialogo tra la donna siro-fenicia e Gesù ci mostra un mirabile esempio di perseveranza nella preghiera da parte di questa persona che, alla fine, non solo “strappa” la grazia della guarigione per sua figlia ma, soprattutto, merita un lusinghiero elogio di Gesù per la solidità della sua fede, maturata nella confidenza e nell’assiduità della sua preghiera. Spesso chiediamo al Signore, per l’intercessione della Madonna e dei santi, di ottenere dei favori spirituali e materiali per noi e per le persone a noi care. Questa supplica ha valore e va compiuta. Spesso otteniamo ciò che neppure osavamo sperare. San Pio da Pietrelcina affermava: “Il mezzo per costringere Iddio a venire in nostro aiuto è la preghiera confidente. A questa dimostrazione è impossibile che Iddio non faccia buon viso, che non ceda, non si arrenda, che non venga in nostro aiuto”. E, nell’innalzare con perseveranza a Dio le nostre implorazioni, cresciamo nella fede. Scriveva ancora sant’Agostino: «Egli vuole che nella preghiera si eserciti il nostro desiderio, in modo che diventiamo capaci di ricevere ciò che Egli è pronto a darci». Pregando con perseveranza, maturiamo la consapevolezza della nostra identità e della nostra dignità: siamo figli del Padre e a Lui possiamo sempre rivolgerci. Tutte le nostre preghiere sono raccolte da Cristo, il suo Figlio, e diventano anzi la preghiera di Cristo al Padre. Egli è il nostro Sommo Sacerdote che prega per noi e prega in noi. Ecco perché non ci stanchiamo mai di pregare.
Signore, come è dolce la tua parola! Come si sente rafforzato colui che la medita notte e giorno! Riempi di essa il mio sonno, te ne prego, come si versa il grano nella macina per raccogliere il fiore del frumento. Come ci rende forti il pane delle tue labbra! Tu mi mostri il nuovo Adamo addormentato sull'albero della croce: dal suo costato aperto nasce la Chiesa, come una nuova
PREGHIERA
Eva. Beato colui che "mormora" la tua parola giorno e notte: come un albero piantato sulle rive di un fiume, non diventerà mai secco.
Ah, gli amici … Coloro, uomini e donne, accanto ai quali possiamo essere noi stessi, senza nascondere quello che siamo.
Se possiedi molti amici, ringraziane il Signore e prega per loro.
Se non ne hai ancora, ricorda che la miglior maniera di averne è essere uno di loro.
«Un amico è un tesoro»,
ci dice la Bibbia nel libro dell’Ecclesiastico.
ci dice la Bibbia nel libro dell’Ecclesiastico.
"Nel Nome di Dio"