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lunedì 20 aprile 2020

Il Vangelo di Oggi: 19 Aprile 2020:Otto giorni dopo venne Gesù.

2.a di Pasqua (o della Divina Misericordia) 
(anno A) – P

Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre

Gv 20,19-31


OTTO GIORNI VENNE GESU'




PREGHIERA DEL MATTINO

Cristo risorto, tu hai reso saldi i tuoi apostoli concedendo loro lo Spirito Santo. Illumina il mio spirito, concedimi la saggezza di compiere la volontà di tuo Padre. Signore, concedimi la grazia di essere degno di diffondere la luce del Vangelo e di realizzare il tuo amore attraverso i miei atti e con una vita pura, là dove vivo e lavoro. Creatore del mondo, accendi nel mio cuore il fuoco d'amore che permetterà di riunire tutti i tuoi fedeli in una famiglia cristiana unita. Riempi il mio cuore, e quello di tutti i credenti, di gioia, di pace e di calma. Amatissimo Gesù, i canti di lode e di adorazione della tua gloria risuonino all'unisono per tutta la terra, nei secoli dei secoli.


PRIMA LETTURA

Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune.

Dagli Atti degli Apostoli 2,42-47
[Quelli che erano stati battezzati] erano perseveranti nell'insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nella preghiera. Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.

Parola di Dio.


(Dal Salmo 117)

R: Rendete grazie al Signore perché è buono: 
il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
"Il suo amore è per sempre"
Lo dica la casa di Aronne:
"Il suo amore è per sempre"
Dicano quelli che temono il Signore:
"Il suo amore è per sempre"
Mi avevano spinto con forza per farmi cadere,
ma il Signore è stato il mio aiuto.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
Grida di giubilo e di vittoria,
nelle tende dei giusti;
la destra del Signore ha fatto prodezze. 
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d'angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!




SECONDA LETTURA

Ci ha rigenerati per una speranza viva, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti.

Dagli prima lettera di san Pietro apostolo 1Pt 1,3-9
Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per un'eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell'ultimo tempo. Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po' di tempo, afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell'oro - destinato a perire e tuttavia purificato con -, torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà. Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la meta della vostra fede: la salvezza delle anime.

Parola di Dio.




CANTO AL VANGELO
 (Gv 20,29)

Alleluia, alleluia.
Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!
Alleluia.




VANGELO

Otto giorni dopo venne Gesù.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni 20,19-31

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: "Pace a voi!". Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi". Detto questo, soffiò e disse loro: "Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati". Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Didimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: "Abbiamo visto il Signore!". Ma egli disse loro: "Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo". Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: "Pace a voi!". Poi disse a Tommaso: "Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere  incredulo ma credente!". Gli rispose Tommaso: "Mio Signore e mio Dio!". Gesù gli disse: "Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!". Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Parola del Signore.


OMELIA

Le piaghe alle mani e al costato identificano Gesù e lo fanno riconoscere nel suo primo saluto alla comunità dei discepoli, ancora timorosa e sbigottita. Certamente la fede nella risurrezione fa fatica a prendere consistenza. E' una verità inimmaginabile per la mente umana. È l'evento che completerà la nuova creazione, che Gesù è venuto a costituire per l'umanità. Allora è plausibile ritrovarci anche noi dalla parte di Tommaso all'annuncio degli altri: "Abbiamo visto il Signore". Perché si crei questa sicurezza occorre smontare o sfumare le nostre convinzioni, giacché il disfacimento del corpo, il nostro annientamento costituiscono una vera tomba sepolcrale. Riconosciamo sì l'immortalità dell'anima, tuttavia, la sua impalpabilità, il suo essere spirituale ci porta nell'astratto. L'esigenza di Tommaso di "vedere per credere" per sé è legittima. Non si crede per leggerezza. Ma è disapprovabile il suo modo di pretendere, di condizionare il suo credere a una richiesta di un segno tangibile, rifiutando anche apertamente la testimonianza unanime della sua comunità. "Se non vedete segni e prodigi non credete", era stato già un lamento precedente di Gesù. Il Maestro, pur riservando una beatitudine particolare per coloro che credono: "beati quelli che pur non avendo visto crederanno", si accosta benevolmente a questo fuggitivo discepolo "otto giorni dopo", per illuminarlo con la sua presenza e con la sua parola. Tommaso si sente umiliato a tale vista e professa energicamente più degli altri la sua fede: "Mio Signore e mio Dio". Questo "credo" pasquale è l'attestato più alto della risurrezione. A questa fede si può giungere per vie più o meno diritte, ma per la maggior parte dei casi per vie contorte, come Tommaso. "Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli", li fa ancora il Signore nel tempo, che è occasione di salvezza, "perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché credendo, abbiate la vita eterna nel suo nome". (Padri Silvestrini)


MEDITAZIONE

L'amore di Dio per gli uomini si manifesta soprattutto negli avvenimenti della Pasqua, che sono il punto culminante della missione di Cristo. In generale, Pasqua significa la festa della risurrezione. Tuttavia, in un senso più esteso, biblico, la Pasqua rappresenta la festa di tutto ciò che ha portato alla salvezza dell'umanità, cioè la festa della passione, della morte, della risurrezione e dell'ascensione di Cristo. Allo stesso modo, per gli Ebrei la Pasqua evoca tutti gli avvenimenti che si riferiscono alla loro liberazione dalla schiavitù in Egitto.

Secondo il progetto di Dio, Cristo doveva soffrire ed entrare nella sua gloria (Lc 24,25-28). Ed è stato così: "Umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l'ha esaltato" (Fil 2,8-9). È solo attraverso la morte e la risurrezione che Cristo ha potuto vincere appieno la morte e il peccato. La vittoria completa di Cristo comprende la sua morte e la sua risurrezione. Proprio come Cristo, il cristiano d'oggi non può vincere la morte e il peccato se non per mezzo della propria morte e risurrezione spirituali. Per essere salvati dobbiamo essere legati a Cristo. Partecipando alla Messa, i credenti si immergono nel Cristo che oggi li salva di nuovo. Il flusso della vita di Cristo penetra costantemente la nostra vita quotidiana attraverso i sacramenti dispensati dalla Chiesa. Per purificarsi dal peccato gli Ebrei si servivano, durante le loro cerimonie, di acqua. Si lavavano le mani prima di mangiare e soprattutto prima di procedere ad un sacrificio. San Giovanni Battista ha ripreso l'antica tradizione delle abluzioni degli Ebrei, sotto forma di un'idea messianica. Egli preparava gli uomini alla venuta di Cristo con il battesimo di acqua e di penitenza. "Io vi battezzo con acqua... ma colui che viene dopo di me è più potente di me... Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco" (Mt 3,11). 

Infatti, il battesimo istituito da Cristo avviene nel fuoco dello Spirito Santo, e tuttavia non può fare a meno dell'acqua, del segno sensibile. Immergendosi nelle acque battesimali, i cristiani agiscono come se si facessero sotterrare con Cristo. L'acqua sommerge l'uomo e lo inghiotte, come una tomba. Il peccatore annega nelle acque battesimali; quello che riemerge è un uomo nuovo, giusto. L'immersione e la risalita rappresentano i due contrari: la morte e la risurrezione. L'assoluzione dei peccati riempie l'anima di forze divine. A partire di qui, l'uomo cammina, non ha più bisogno di lenire le sue ferite, tutto si svolge come se fosse nato una seconda volta, con l'anima sana, forte, paziente. Il perdono ricevuto lo obbliga ad avere pietà degli altri, a compatire coloro che soffrono. 

Mangiando il pane eucaristico, diventiamo tutt'uno con colui che anima la vita della nostra anima, Cristo, e ci troviamo riuniti in seno alla stessa famiglia, quella dei credenti. Noi tutti diveniamo una cosa sola in Cristo, e da questo momento non è più possibile vivere unicamente per se stessi, limitarsi alla propria persona: si vive anche per i propri fratelli. Cristo risorto manda gli apostoli dai suoi fratelli: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi!". All'amore di Dio non si può rispondere che con l'amore, il rispetto per l'uomo. È impossibile amare Dio dimenticando l'uomo che soffre. È difficile per l'uomo tacere quando ha il cuore pieno. Ed è ancora più difficile quando nessuno capisce la vostra pena, la vostra disperazione, quando si è dimenticati da tutti. Compatire chi soffre, considerare la disgrazia altrui come la propria, è una grande qualità del cuore.

Ogni parola sincera, ogni incoraggiamento, ogni consolazione, tutto ciò che è buono e bello sul piano spirituale, conforta l'anima di chi soffre. L'amore del prossimo non può essere egoista, ed è il motivo per cui è meraviglioso, maestoso. È importante essere sinceri quando ci si sacrifica per gli altri. Il Signore ha accettato il sacrificio di Abele perché era offerto con sincerità. Ha rifiutato quello di Caino poiché era quello di un avaro. Solo un sacrificio sincero onora Dio come conviene. È per questo che nei salmi si dice più di una volta che Dio non accetta i sacrifici ipocriti.

J. PETROSIUS







PREGHIERA A GESU’ MISERICORDIOSO

O Gesù, Amico del mio cuore,

Tu Sei il mio solo rifugio e per me
l’unico riposo.
Sei la salvezza nelle tempeste della vita,
la mia serenità nei travagli del mondo.
Tu Sei per me la pace nelle tentazioni,
il sostegno nelle ore disperate
e la vittoria nel combattimento che sostengo per portare alle anime il Regno.
Tu solo puoi comprendere un’anima che soffre e resta muta, perché conosci le nostre colpe
e le nostre debolezze così bene
che incessantemente ci perdoni,
ci sollevi e fai in modo che impariamo
ad amarti sempre piu!

Gesù, confido in Te! 

Amen.





martedì 28 maggio 2019

Vangelo di Oggi: 29 Maggio 2019


La Parola di Oggi: 29 Maggio 2019
Mercoledì 29 Maggio 2019
S. Massimino; S. Orsola (Giulia) Ledochowska; S. Senatore
6.a di Pasqua
At 17,15.22-18.1; Sal 148; Gv 16,12-15
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.



PREGHIERA DEL MATTINO 

Padre Santo, mandaci lo Spirito Santo affinché egli ci porti alla comprensione della verità totale che è tuo Figlio Gesù Cristo. Rischiaraci con la luce del Verbo della vita, perché camminiamo nello splendore della verità. Liberaci da ogni falsa illusione, che ci mette alla mercé delle mode, dei soggettivismi o dei nostri stessi sentimenti. Da' forza alla debolezza del nostro desiderio affinché rimaniamo fedeli alla tua grazia. 

PRIMA LETTURA 
Colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio. 
Dagli Atti degli Apostoli 17,15.22- 18,1
In quei giorni, quelli che accompagnavano Paolo lo condussero fino ad Atene e ripartirono con l'ordine, per Sila e Timòteo, di raggiungerlo al più presto. Paolo, in piedi in mezzo all'Areòpago, disse: «Ateniesi, vedo che, in tutto, siete molto religiosi. Passando infatti e osservando i vostri monumenti sacri, ho trovato anche un altare con l'iscrizione: "A un Dio ignoto". Ebbene, colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio. Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d'uomo né dalle mani dell'uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa: è lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l'ordine dei tempi e i confini del loro spazio perché cerchino Dio, se mai, tastando qua e là come ciechi, arrivino a trovarlo, benché non sia lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti: "Perché di lui anche noi siamo stirpe". Poiché dunque siamo stirpe di Dio, non dobbiamo pensare che la divinità sia simile all'oro, all'argento e alla pietra, che porti l'impronta dell'arte e dell'ingegno umano. Ora Dio, passando sopra ai tempi dell'ignoranza, ordina agli uomini che tutti e dappertutto si convertano, perché egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare il mondo con giustizia, per mezzo di un uomo che egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti». Quando sentirono parlare di risurrezione dei morti, alcuni lo deridevano, altri dicevano: «Su questo ti sentiremo un'altra volta». Così Paolo si allontanò da loro. Ma alcuni si unirono a lui e divennero credenti: fra questi anche Dionigi, membro dell'Areòpago, una donna di nome Dàmaris e altri con loro. Dopo questi fatti Paolo lasciò Atene e si recò a Corìnto. 
Parola di Dio. 




SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 148) 
R. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. 
Lodate il Signore dai cieli, 
lodatelo nell'alto dei cieli. 
Lodatelo, voi tutti, suoi angeli, 
lodatelo, voi tutte, sue schiere. R. 
I re della terra e i popoli tutti, 
i governanti e i giudici della terra, 
i giovani e le ragazze, 
i vecchi insieme ai bambini 
lodino il nome del Signore. R. 
Perché solo il suo nome è sublime: 
la sua maestà sovrasta la terra e i cieli. 
Ha accresciuto la potenza del suo popolo. 
Egli è la lode per tutti i suoi fedeli, 
per i figli d'Israele, popolo a lui vicino. R. 




CANTO AL VANGELO (Gv 14,16) 
R. Alleluia, alleluia. 
Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito 
perché rimanga con voi per sempre. 
R. Alleluia. 


VANGELO 
Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 16,12-15
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». 
Parola del Signore. 

OMELIA 
Gesù rinnova ai discepoli la promessa del Consolatore, come "Spirito di verità", la cui funzione sarà quella di ricordare ciò che egli "ha già manifestato" e quello che ora non possono capire. "Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di poterle accogliere come sono. Quando verrà lo Spirito di verità, vi guiderà nella pienezza della verità". La verità completa la dobbiamo intendere anche in modo qualitativo. Si tratterebbe quindi d'una comprensione in profondità, d'una penetrazione del mistero della persona di Cristo, della sua opera, della sua morte, della sua missione redentiva universale. Tutto questo non poteva essere compreso allora dai discepoli. Più tardi alla luce dello Spirito nel corso della storia della Chiesa la verità si farà sempre più strada. La funzione mediatica dello Spirito tuttavia "non parlerà da sé, ma prenderà del mio". Una conferma, dunque, del ruolo dello Spirito, che è quello non di darci una nuova rivelazione, ma di rendere viva e attuale la rivelazione nei tempi degli uomini. "Dirà tutto quello che avrà udito e vi annunzierà le cose che verranno". L'azione dello Spirito è rivolta non solo al prima di Gesù, ma anche al presente e al futuro della storia della Chiesa e del mondo. Questo brano di Vangelo fu davvero una splendida predizione. Ci traccia una strada. Ci dice che non dobbiamo vivere di opinioni personali o collettive. Lo Spirito ci sarà sempre guida "nella pienezza della verità", compiendo in ciascuno di noi, in comunione con tutta la Chiesa, quasi una nuova rivelazione, guidandoci nella lettura dell'antica, unica ed immutabile rivelazione biblica: immutabile, ma non ferma; anzi in cammino ed in continua crescita. (Padri Silvestrini) 

PREGHIERA DELLA SERA 
Padre Santo, ti rendiamo grazie per il dono dello Spirito Santo che tu diffondi di continuo sulla tua Chiesa. La nostra fedele adesione a questa appartenenza ecclesiale manifesti tuo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo e gli renda gloria. Mantieni il nostro sguardo fisso su di lui. Il tuo Spirito sostenga il nostro progetto di vivere nel seno della tua Chiesa, ci apra alla verità tutta intera e ci aiuti sulla via che ci porta al destino per il quale siamo stati creati e riscattati.




domenica 26 maggio 2019

Vangelo di Domenica 26 Maggio 2019

La Parola di Domenica 26 Maggio 2019
S. Filippo Neri (m); S. Lamberto di Vence
6.a di Pasqua
At 15,1-2.22-29; Sal 66;
Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.


PREGHIERA DEL MATTINO 
Signore, mio Dio, ti ringrazio di questa nuova mattina che mi offri. Sono curioso di sapere cosa mi porterà e impaziente di conoscere le tue nuove intenzioni nei miei confronti. Concedimi il tuo Spirito perché io sia capace di affrontare come tu desideri tutte le cose che mi aspettano. In questa domenica, vorrei particolarmente ascoltare cosa dice tuo Figlio. Fa' che la sua parola diventi in me una fonte che zampilla, affinché possa trasmettere agli altri un po' del tuo amore e della tua provvidenza. Esulto di questa giornata. Amen. 

PRIMA LETTURA  
E' parso bene, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie. 
Dagli Atti degli Apostoli 15,1-2.22-29
In quei giorni, alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: "Se non vi fate circoncidere secondo l'usanza di Mosè, non potete essere salvati". Poiché Paolo e Barnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Barnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. Agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene allora di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli. E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d'accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch'essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!». 
Parola di Dio. 



SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 65) 
R: Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti. 
Dio abbia pietà di noi e ci benedica, 
su di noi faccia splendere il suo volto; 
perché si conosca sulla terra la tua via, 
la tua salvezza fra tutte le genti. R.
Gioiscano le nazioni e si rallegrino, 
perché tu giudichi i popoli con rettitudine, 
governi le nazioni sulla terra. R.
Ti lodino i popoli, o Dio, 
ti lodino i popoli tutti. 
Ci benedica Dio e lo temano 
tutti i confini della terra. R.


SECONDA LETTURA  
L'angelo mi mostrò la città santa che scende dal cielo. 
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo 21,10-14.22-23
L'angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d'Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte. Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell'Agnello. In essa non vidi alcun tempio: il Signore Dio, l'Onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio. La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l'Agnello. 
Parola di Dio. 



CANTO AL VANGELO (Gv 14,23) 
Alleluia, alleluia. 
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore, 
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. 
Alleluia. 

VANGELO 
Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 14,23-29
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: "Vado e tornerò da voi". Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate». 
Parola del Signore. 

MEDITAZIONE 
"Il regno di Dio è in mezzo a voi" dice il Signore (Lc 17,21). Volgi dunque tutto il tuo cuore a Dio, dimentica questo mondo, e la tua anima troverà pace! Impara a rivolgerti innanzi tutto al cuore e vedrai venire a te il regno di Dio! Poiché il regno di Dio "è pace e gioia nello Spirito Santo" (Rm 14,17). Questa verrà a te, e ti farà sentire la sua consolazione, se tu hai preparato in te una dimora degna di lui. "Tutta la sua gloria e la sua bontà vengono dall'intimo" (Sal 45,14). È là che egli desidera abitare. All'intimo dell'uomo Dio riserva visite frequenti, la sua compagnia e la sua consolazione, una grande pace e una familiarità che confondono. Andiamo, preparati, affinché egli si degni di venire ad abitare in te! Poiché, "se uno mi ama - ha detto -, osserverà la mia parola, e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui" (Gv 14,23). Fai dunque posto a Cristo e chiudi la porta a tutti gli altri, tranne a lui! Possedendo Cristo tu sei ricco, e lui solo ti è sufficiente. È lui che veglierà per te e provvederà a tutto, in modo che tu non debba sempre ricorrere agli uomini. Poiché gli uomini cambiano spesso e tutt'a un tratto vengono meno, mentre Cristo rimane in eterno, e ci assiste instancabilmente sino alla fine. Non porre dunque la tua fiducia nell'uomo che è fragile, mortale, anche quando ci è utile e assai caro. Non intristirti se qualcuno si oppone a te e ti contraddice. Coloro che oggi sono con te potranno domani esserti contro, e viceversa! Poiché essi cambiano come il vento! Tu riponi dunque la tua fiducia in Dio! Egli sia il tuo timore e il tuo amore. "Poiché Dio è amore" (Gv 4,16).
Dalla IMITAZIONE DI CRISTO


lunedì 13 maggio 2019

Vangelo di Lunedì; Maggio. L’anima mia ha sete di Dio, del vivente

Lunedì 13 Maggio 
Beata V. Maria di Fatima (mf); B. Maddalena Albrici
4.a di Pasqua 
Gv 10,1-10
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente




PREGHIERA DEL MATTINO 

Signore, tu solo sei il Buon Pastore e il vero Re. 
La tua corona fu una corona di spine, il tuo scettro un simbolo di sacrificio. Concedici la grazia di usare il nostro potere al servizio del prossimo e di essere, come il Buon Pastore, la porta attraverso la quale altri entreranno nel Regno.

PRIMA LETTURA  
Dio ha concesso anche ai pagani che si convertano perché abbiano la vita.
Dagli Atti degli Apostoli 11,1-18
In quei giorni, gli apostoli e i fratelli che stavano in Giudea vennero a sapere che anche i pagani avevano accolto la parola di Dio. E, quando Pietro salì a Gerusalemme, i fedeli circoncisi lo rimproveravano dicendo: «Sei entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro!». Allora Pietro cominciò a raccontare loro, con ordine, dicendo: «Mi trovavo in preghiera nella città di Giaffa e in estasi ebbi una visione: un oggetto che scendeva dal cielo, simile a una grande tovaglia, calata per i quattro capi, e che giunse fino a me. Fissandola con attenzione, osservai e vidi in essa quadrupedi della terra, fiere, rettili e uccelli del cielo. Sentii anche una voce che mi diceva: "Coraggio, Pietro, uccidi e mangia!". Io dissi: "Non sia mai, Signore, perché nulla di profano o di impuro è mai entrato nella mia bocca". Nuovamente la voce dal cielo riprese: "Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano". Questo accadde per tre volte e poi tutto fu tirato su di nuovo nel cielo. Ed ecco, in quell'istante, tre uomini si presentarono alla casa dove eravamo, mandati da Cesarèa a cercarmi. Lo Spirito mi disse di andare con loro senza esitare. Vennero con me! anche questi sei fratelli ed entrammo in casa di quell'uomo. Egli ci raccontò come avesse visto l'angelo presentarsi in casa sua e dirgli: "Manda qualcuno a Giaffa e fa' venire Simone, detto Pietro; egli ti dirà cose per le quali sarai salvato tu con tutta la tua famiglia". Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo discese su di loro, come in principio era disceso su di noi. Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: "Giovanni battezzò con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo". Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato a noi, per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?». All'udire questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: «Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Sal 41e Sal 42) 
R: L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente. 
Come la cerva anela ai corsi d'acqua, 
così l'anima mia anela a te, o Dio. 
L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: 
quando verrò e vedrò il volto di Dio? R.
Manda la tua luce e la tua verità: 
siano esse a guidarmi, 
mi conducano alla tua santa montagna, 
alla tua dimora. R.
Verrò all'altare di Dio, 
a Dio, mia gioiosa esultanza. 
A te canterò sulla cetra, 
Dio, Dio mio. R.




CANTO AL VANGELO (Gv 10,14) 
Alleluia, alleluia. 
Io sono il buon pastore, dice il Signore, 
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me. 

Alleluia. 


VANGELO 

Io sono la porta delle pecore. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 10,1-10
In quel tempo, Gesù disse : «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza». 
Parola del Signore. 


OMELIA 
I tratti caratteristici di Gesù, buon Pastore, così come ci vengono descritti in questo brano evangelico ce lo fanno cogliere nella sua vera e profonda personalità e nella piena consapevolezza della sua missione salvifica. Il mondo d'altra parte è pieno di pastori, ossia di gente che sente la vocazione di guidare, di dominare altra gente, ma non tutti per questo sono pastori buoni. Il buon Pastore è uno solo e non è difficile riconoscerlo, perché: "Il buon Pastore offre la vita per le pecore". Egli dunque, il Signore Gesù, acquista il diritto di guidarci, perché ci ha mostrato con i fatti che non ha il gusto di comandarci, ma piuttosto la passione di salvarci. E ancora: "Io sono il Pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me; come il Padre conosce me e io conosco il Padre". Essere conosciuti da Cristo e conoscere Cristo in modo che la sua presenza domini la nostra giornata, il suo Vangelo illumini la nostra mente e infiammi il nostro cuore, questa è pregnanza di vita. "Conoscere" nel linguaggio biblico è condividere l'esistenza; certo la relazione nelle persone divine supera d'intensità la nostra, ma è vera anche la nostra, come nell'amore sponsale. "Ho anche altre pecore, che non sono in questo recinto. Anche di quelle devo diventare pastore". Questa salvezza però non è riservata solo a coloro che attualmente seguono il Signore con fede e dedizione, perché anche altri debbono ascoltare questa voce che chiama a salvezza e debbono diventare parte della comunità dei suoi discepoli. Questo compito di annuncio e di chiamata, Gesù lo ha affidato alla sua Chiesa come suo segno e strumento. (Padri Silvestrini) 


PREGHIERA DELLA SERA 

Signore, tu ci hai fatto dono della parola perché parlassimo con bontà, degli orecchi perché ascoltassimo attentamente, delle mani perché creassimo qualcosa anche noi. Aiutaci a far uso di questi doni per salvare i nostri fratelli, come il Buon Pastore le pecorelle smarrite, dal loro peccato e dalla loro tristezza.

 


SPUNTI DI RIFLESSIONE (Casa di preghiera San Biagio)

Questo è l'apice del discorso sul pastore buono che dà la sua vita, al contrario del mercenario a cui non interessa il bene delle pecore, anzi le rapina. Non ci soffermiamo mai abbastanza su questo aspetto che dice tutta la positività, la gioia sostanziale del vangelo che è appunto "lieta notizia" di vita e non di morte. A volte assolutizziamo il mezzo e perdiamo di vista il fine. Sì, anche la croce, il patire sono solo un mezzo. Gesù ha pagato questo riscatto non per ottenere che noi fossimo dei rinunciatari al banchetto della vita. Al contrario; perché ci liberassimo da tutto quello che è solo illusione, parodia della vita. Sembra, ma non è vero, che se ho tutte le sicurezze materiali del mondo, possiedo la vita. La vita, quella piena, m'inonda di gioia, ma sta da un'altra parte: è libertà da ogni pastoia di egoismo. Ecco perché quando Gesù mi esorta a prendere la croce e a seguirlo, sostanzialmente mi dice che, in questa nostra condizione umana, non ci liberiamo dall'egoismo senza accettare di soffrire. Ma oltre la sofferenza accettata per amore ecco la gioia, la vita piena.






sabato 27 aprile 2019

La Parola.. Sabato 27 Aprile fra l'Ottava di Pasqua


Ottava di Pasqua - Sabato Messale 
Vangelo del Giorno 27 Aprile
 fra l'Ottava di Pasqua





« Signore, da chi andremo ? 

Padre Nostro

Padre nostro, che sei nei cieli, 
sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

 e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori,e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.

Antifona d'Ingresso  Sal 104,43 

Il Signore ha liberato il suo popolo,





Commento del giorno : Papa Francesco

"Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura”

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 16,9-15.
Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette demòni.
Questa andò ad annunziarlo ai suoi seguaci che erano in lutto e in pianto.
Ma essi, udito che era vivo ed era stato visto da lei, non vollero credere.
Dopo ciò, apparve a due di loro sotto altro aspetto, mentre erano in cammino verso la campagna.
Anch'essi ritornarono ad annunziarlo agli altri; ma neanche a loro vollero credere.
Alla fine apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato.
Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.»
Traduzione liturgica della Bibbia

Tu hai parole di vita eterna » Gv 6,68
Colletta
O Padre, che nella tua immensa bontà estendi a tutti i popoli il dono della fede, guarda i tuoi figli di elezione, perché coloro che sono rinati nel Battesimo ricevano la veste candida della vita immortale. Per il nostro Signore...


LITURGIA DELLA PAROLA 

Prima Lettura   At 4, 13-21 
Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato.

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, i capi, gli anziani e gli scribi, vedendo la franchezza di Pietro e di Giovanni e rendendosi conto che erano persone semplici e senza istruzione, rimanevano stupiti e li riconoscevano come quelli che erano stati con Gesù. Vedendo poi in piedi, vicino a loro, l’uomo che era stato guarito, non sapevano che cosa replicare.
Li fecero uscire dal sinedrio e si misero a consultarsi fra loro dicendo: «Che cosa dobbiamo fare a questi uomini? Un segno evidente è avvenuto per opera loro; esso è diventato talmente noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme che non possiamo negarlo. Ma perché non si divulghi maggiormente tra il popolo, proibiamo loro con minacce di parlare ancora ad alcuno in quel nome».
Li richiamarono e ordinarono loro di non parlare in alcun modo né di insegnare nel nome di Gesù. Ma Pietro e Giovanni replicarono: «Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelo voi. Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato».
Quelli allora, dopo averli ulteriormente minacciati, non trovando in che modo poterli punire, li lasciarono andare a causa del popolo, perché tutti glorificavano Dio per l’accaduto.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 117 
Ti rendo grazie, Signore, perché mi hai risposto.
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
Grida di giubilo e di vittoria nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto prodezze.

La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.
Il Signore mi ha castigato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte.

Apritemi le porte della giustizia:
vi entrerò per ringraziare il Signore.
È questa la porta del Signore:
per essa entrano i giusti.
Ti rendo grazie, perché mi hai risposto,
perché sei stato la mia salvezza.  

«Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto; e vi precede in Galilea».
Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza.


Canto al Vangelo  Sal 117,24
Alleluia, alleluia.
Questo è il giorno fatto dal Signore:
rallegriamoci ed esultiamo.
Alleluia.

Vangelo   Mc 16, 9-15
Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo.

Dal vangelo secondo Marco
Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

Sulle Offerte

O Dio, che in questi santi misteri compi l'opera della nostra redenzione, fa' che questa celebrazione pasquale sia per noi fonte di perenne letizia. Per Cristo nostro Signore.


Prefazio Pasquale I  
Cristo agnello pasquale
E' veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore.
e sopratutto esaltarti in questo giorno
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.

E' lui il vero Agnello che ha tolto i peccati dal mondo,
è lui che morendo ha distrutto la morte
risorgendo ha ridato a noi la vita.
Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale,
l'umanità esulta su tutta la terra,
e con l'assemblea degli angeli e dei santi
canta l'inno della tua gloria:
Santo, Santo, Santo ..

Comunione   Gal 3,27 

Voi tutti che siete stati battezzati in Cristo,
di Cristo vi siete rivestiti, alleluia.