venerdì 31 maggio 2019

Vangelo di Oggi: 31 Maggio 2019


La Parola di Venerdì 31 Maggio 2019
S. Silvio di Tolosa; S. Petronilla
VISITAZIONE B. V. MARIA
Sof 3,14-17 opp. Rm 12,9-16b; Cant. Is 12,2-6; Lc 1,39-56
Grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.



PRIMA LETTURA  

Il re d'Israele è il Signore in mezzo a te. 
Dal libro del profeta Sofonia 3,14-18
Rallégrati, figlia di Sion, grida di gioia, Israele, esulta e acclama con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! Il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico. Re d'Israele è il Signore in mezzo a te, tu non temerai più alcuna sventura. In quel giorno si dirà a Gerusalemme: «Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia! Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente. Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore, esulterà per te con grida di gioia». 
Parola di Dio. 



SALMO RESPONSORIALE (Is 12,2-6) 
R: Grande in mezzo a te è il Santo d'Israele. 
Ecco, Dio è la mia salvezza; 
io avrò fiducia, non avrò timore, 
perché mia forza e mio canto è il Signore; 
egli è stato la mia salvezza. R.
Attingerete acqua con gioia 
alle sorgenti della salvezza. 
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome, 
proclamate fra i popoli le sue opere, 
fate ricordare che il suo nome è sublime. R.
Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse, 
le conosca tutta la terra. 
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion, 
perché grande in mezzo a te è il Santo d'Israele. R.



CANTO AL VANGELO (cf. Lc 1,39.44) 
Alleluia, alleluia. 
Beata sei tu, o Vergine Maria, che hai creduto: 
in te si è adempiuta la parola del Signore. 
Alleluia. 




VANGELO  
Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente: ha innalzato gli umili. 
+ Dal Vangelo secondo Luca 1,39-56
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua. 
Parola del Signore. 




OMELIA 
L'"Ave Maria", la preghiera con cui salutiamo ed invochiamo la Vergine, iniziata dall'Angelo Gabriele, è oggi proseguita e completata da Elisabetta. La prescelta da Dio per essere la madre del Signore, colei che concepirà il Figlio di Dio per opera dello Spirito Santo, ha saputo dal messo divino che anche Elisabetta, che tutti dicevano sterile, è ormai prossima alla maternità. La Madre di Dio, che si era professata "la serva del Signore", ora la vediamo salire in fretta verso la montagna per raggiungere la sua parente e diventare la sua serva. Splende l'umiltà di Maria, brilla di luce vera nel suo cuore purissimo l'amore del Signore; è piena di grazia, lo Spirito Santo è sceso su di lei, la potenza dell'Altissimo l'ha adombrata, ora sollecita e quasi ignara della sublime dignità a cui Dio stesso l'ha innalzata, deve testimoniare lo stesso amore ad Elisabetta, deve prestare a lei quegli umili servizi di cui ogni mamma ha bisogno prima del parto. Proprio da questa testimonianza è della completa disponibilità di Maria, proprio nel dare gratuitamente amore, anche ciò che è arcano, velato nel mistero e chiuso nel segreto del cuore, si svela in un incontro di due anime votate a Dio e illuminate dallo steso Spirito. Al saluto di Maria esulta il bambino nel grembo di Elisabetta. Lei, piena di Spirito Santo, riconosce nella giovane parente "la madre del Signore" e la proclama "benedetta fra tutte le donne" perché ha creduto alla parola del Signore. Esplode in un canto di lode e di ringraziamento la vergine Maria: canta e magnifica il Signore, esulta in Dio salvatore, perché ha posato il suo sguardo di compiacenza sulla sua povertà. Ora più nulla può nascondere Maria e la sua "beatitudine" dovrà essere proclamata nei secoli futuri. La misericordia divina sta per espandersi sul nostro mondo per tutti coloro che, con la stessa umiltà di Maria, accoglieranno i doni di Dio. L'incarnazione del Verbo viene a cancellare la superbia degli uomini e ad esaltare gli umili. La grande promessa di salvezza definitiva ed universale, scandita da Dio sin dal principio, ora si compie, sta per nascere nel grembo della vergine Maria. I motivi della gioia vengono lanciati dal quel canto a tutta l'umanità, l'esultanza di Maria si trasferisce alla Chiesa del suo Bambino, che ancora ogni giorno al calar del sole, con le stesse parole, con la stessa gioia canta il suo "Magnìficat". Abbiamo imparato da lei e ci verrà confermato da Cristo stesso che i privilegi divini non vengono dati per una personale esaltazione, ma per la gloria di Dio e per l'edificazione del nostro prossimo. Maria, la benedetta fra tutte le donne, la Madre del Signore, prima del suo Gesù, insieme a lui, portato in grembo, sale la montagna per essere la serva di Elisabetta e la nostra serva, assumendo così il suo ruolo di Madre della Chiesa, prima ancora che il suo Figlio, morente sulla croce, la proclamerà tale. (Padri Silvestrini)




L'anima mia magnifica il Signore * 
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *
e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. 




giovedì 30 maggio 2019

Vangelo di Oggi: 30 Maggio 2019



Giovedì 30 Maggio 2019
S. Giovanna d’Arco; S. Ferdinando III; S. Giuseppe Marello
6.a di Pasqua
At 18,1-8; Sal 97; Gv 16,16-20
Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.


PREGHIERA DEL MATTINO 
Padre, che hai rallegrato i discepoli del tuo Figlio con la gioia della sua risurrezione, fa' che durante questa giornata sappiamo riconoscere i segni della sua presenza nel mondo. Donaci occhi per vedere quanta testimonianza della risurrezione viene data continuamente attorno a noi e per costatare che il lieto messaggio del vangelo si diffonde ogni giorno più e, come sale e lievito, dà senso e orientamento all'immensa operosità umana. Il tuo Spirito conservi sempre la tua gioia sul nostro volto e su quello dei nostri cari, perché, con il tuo aiuto, ci illuminiamo e ci sosteniamo gli uni gli altri durante questo giorno. 

PRIMA LETTURA  
Paolo si stabilì in casa loro e lavorava, e discuteva nella sinagoga. 
Dagli Atti degli Apostoli 18,1-8
In quei giorni, Paolo lasciò Atene e si recò a Corìnto. Qui trovò un Giudeo di nome Aquila, nativo del Ponto, arrivato poco prima dall'Italia, con la moglie Priscilla, in seguito all'ordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei. Paolo si recò da loro e, poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì in casa loro e lavorava. Di mestiere, infatti, erano fabbricanti di tende. Ogni sabato poi discuteva nella sinagoga e cercava di persuadere Giudei e Greci. Quando Sila e Timòteo giunsero dalla Macedònia, Paolo cominciò a dedicarsi tutto alla Parola, testimoniando davanti ai Giudei che Gesù è il Cristo. Ma, poiché essi si opponevano e lanciavano ingiurie, egli, scuotendosi le vesti, disse: «Il vostro sangue ricada sul vostro capo: io sono innocente. D'ora in poi me ne andrò dai pagani». Se ne andò di là ed entrò nella casa di un tale, di nome Tizio Giusto, uno che venerava Dio, la cui abitazione era accanto alla sinagoga. Crispo, capo della sinagoga, credette nel Signore insieme a tutta la sua famiglia; e molti dei Corìnzi, ascoltando Paolo, credevano e si facevano battezzare. 
Parola di Dio. 




SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 97) 
R: Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia. 
Cantate al Signore un canto nuovo, 
perché ha compiuto meraviglie. 
Gli ha dato vittoria la sua destra 
e il suo braccio santo. R
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, 
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. 
Egli si è ricordato del suo amore, 
della sua fedeltà alla casa d'Israele. R.
Tutti i confini della terra hanno veduto 
la vittoria del nostro Dio. 
Acclami il Signore tutta la terra, 
gridate, esultate, cantate inni! R.


CANTO AL VANGELO (cf. Gv 14,18) 
Alleluia, alleluia. 
Non vi lascerò orfani, dice il Signore; 
vado e ritorno a voi, e il vostro cuore sarà nella gioia. 
Alleluia. 


VANGELO  
Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 16,16-20
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos'è questo che ci dice: "Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete", e: "Io me ne vado al Padre"?». Dicevano perciò: «Che cos'è questo "un poco", di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: "Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete"? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia». 
Parola del Signore. 

OMELIA 
Quanto ci occupa, ci preoccupa e talvolta ci spaventa, il tempo! Ha un ritmo inarrestabile che ci conduce alla fine; crea così distacchi dolorosi ed inevitabili perdite. È in vista di ciò che ne percepiamo meglio il valore, ma sappiamo che spesso ci sfugge, ci ingoia e ci affligge. Nella visione di Dio «Mille anni sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte». È evidente che presso Dio il calcolo del tempo viene valutato con parametri diversi dai nostri. Per questo gli apostoli non comprendono le parole di Gesù quando dice loro: «Ancora un poco e non mi vedrete; un pò ancora e mi vedrete». «Che cos'è mai questo «un poco» di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». È una cronologia davvero difficile da comprendere, anche perché non è solo tempo quello di cui parla Gesù, ma piuttosto di eventi nuovi, di situazioni nuove che consentiranno di vederlo. Quel «poco» riguarda la fede dei discepoli e la luce dello Spirito Santo, le due lampade che splenderanno nei loro cuori e consentiranno di vederlo realmente. Solo allora la tristezza si cambierà in gioia. Tutti noi siamo nell'attesa di vedere. Il velo che ci offusca è ancora determinato dalla pochezza della nostra fede nel risorto e dalla non piena accoglienza dello Spirito. Per questo il «poco» che abbiamo ancora da vivere e il «poco» che ci separa dalla mèta è spesso cosparso di pianto e di tristezza. Voglia Dio che sia il desiderio di Lui e l'essere incapaci di una risposta adeguata al suo infinito amore a renderci tristi e a far sgorgare il nostro pianto. Tutti noi sappiamo come colmare quel «poco» e sconfiggere definitivamente la sensazione di un distacco doloroso da Cristo: è la nostra comunione con noi, è la nostra vita modellata al suo Vangelo, è la nostra preghiera che ce lo rende vivo, presente e partecipe della nostra storia. (Padri Silvestrini) 


PREGHIERA DELLA SERA 
Padre onnipotente e misericordioso, nelle nostre giornate ci sono momenti nei quali pensiamo che siano pochi gli uomini che hanno il diritto di gioire, tanta è la miseria, il dolore, l'ingiustizia che ci attornia e che sembra impedire la gioia a gran parte dell'umanità. Eppure tu hai detto: "Beati i poveri, beati gli afflitti, beati i perseguitati...". Sì, è vero, al di là delle apparenze e oltre alla gioia che dà il mondo e dalla quale a volte mi sono lasciato attrarre, tu oggi hai donato tanta gioia e tanta serenità a coloro che si sono affidati a te. Ripensandoci ora, nel silenzio della sera, posso anch'io ricordare il nome di molte persone sul volto delle quali erano riconoscibili i segni della fortezza, della serenità, della generosità, della laboriosità che soltanto tu puoi donare. Dammi la capacità di giudicare come tu giudichi. Fa' che anch'io cerchi sempre la gioia che tu dai.




"Rendiamo grazie a Dio"
Nel giorno in cui celebriamo la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, anche noi siamo chiamati a morire al peccato per risorgere alla vita nuova. Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre.





martedì 28 maggio 2019

Vangelo di Oggi: 29 Maggio 2019


La Parola di Oggi: 29 Maggio 2019
Mercoledì 29 Maggio 2019
S. Massimino; S. Orsola (Giulia) Ledochowska; S. Senatore
6.a di Pasqua
At 17,15.22-18.1; Sal 148; Gv 16,12-15
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.



PREGHIERA DEL MATTINO 

Padre Santo, mandaci lo Spirito Santo affinché egli ci porti alla comprensione della verità totale che è tuo Figlio Gesù Cristo. Rischiaraci con la luce del Verbo della vita, perché camminiamo nello splendore della verità. Liberaci da ogni falsa illusione, che ci mette alla mercé delle mode, dei soggettivismi o dei nostri stessi sentimenti. Da' forza alla debolezza del nostro desiderio affinché rimaniamo fedeli alla tua grazia. 

PRIMA LETTURA 
Colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio. 
Dagli Atti degli Apostoli 17,15.22- 18,1
In quei giorni, quelli che accompagnavano Paolo lo condussero fino ad Atene e ripartirono con l'ordine, per Sila e Timòteo, di raggiungerlo al più presto. Paolo, in piedi in mezzo all'Areòpago, disse: «Ateniesi, vedo che, in tutto, siete molto religiosi. Passando infatti e osservando i vostri monumenti sacri, ho trovato anche un altare con l'iscrizione: "A un Dio ignoto". Ebbene, colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio. Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d'uomo né dalle mani dell'uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa: è lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l'ordine dei tempi e i confini del loro spazio perché cerchino Dio, se mai, tastando qua e là come ciechi, arrivino a trovarlo, benché non sia lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti: "Perché di lui anche noi siamo stirpe". Poiché dunque siamo stirpe di Dio, non dobbiamo pensare che la divinità sia simile all'oro, all'argento e alla pietra, che porti l'impronta dell'arte e dell'ingegno umano. Ora Dio, passando sopra ai tempi dell'ignoranza, ordina agli uomini che tutti e dappertutto si convertano, perché egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare il mondo con giustizia, per mezzo di un uomo che egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti». Quando sentirono parlare di risurrezione dei morti, alcuni lo deridevano, altri dicevano: «Su questo ti sentiremo un'altra volta». Così Paolo si allontanò da loro. Ma alcuni si unirono a lui e divennero credenti: fra questi anche Dionigi, membro dell'Areòpago, una donna di nome Dàmaris e altri con loro. Dopo questi fatti Paolo lasciò Atene e si recò a Corìnto. 
Parola di Dio. 




SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 148) 
R. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. 
Lodate il Signore dai cieli, 
lodatelo nell'alto dei cieli. 
Lodatelo, voi tutti, suoi angeli, 
lodatelo, voi tutte, sue schiere. R. 
I re della terra e i popoli tutti, 
i governanti e i giudici della terra, 
i giovani e le ragazze, 
i vecchi insieme ai bambini 
lodino il nome del Signore. R. 
Perché solo il suo nome è sublime: 
la sua maestà sovrasta la terra e i cieli. 
Ha accresciuto la potenza del suo popolo. 
Egli è la lode per tutti i suoi fedeli, 
per i figli d'Israele, popolo a lui vicino. R. 




CANTO AL VANGELO (Gv 14,16) 
R. Alleluia, alleluia. 
Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito 
perché rimanga con voi per sempre. 
R. Alleluia. 


VANGELO 
Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 16,12-15
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». 
Parola del Signore. 

OMELIA 
Gesù rinnova ai discepoli la promessa del Consolatore, come "Spirito di verità", la cui funzione sarà quella di ricordare ciò che egli "ha già manifestato" e quello che ora non possono capire. "Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di poterle accogliere come sono. Quando verrà lo Spirito di verità, vi guiderà nella pienezza della verità". La verità completa la dobbiamo intendere anche in modo qualitativo. Si tratterebbe quindi d'una comprensione in profondità, d'una penetrazione del mistero della persona di Cristo, della sua opera, della sua morte, della sua missione redentiva universale. Tutto questo non poteva essere compreso allora dai discepoli. Più tardi alla luce dello Spirito nel corso della storia della Chiesa la verità si farà sempre più strada. La funzione mediatica dello Spirito tuttavia "non parlerà da sé, ma prenderà del mio". Una conferma, dunque, del ruolo dello Spirito, che è quello non di darci una nuova rivelazione, ma di rendere viva e attuale la rivelazione nei tempi degli uomini. "Dirà tutto quello che avrà udito e vi annunzierà le cose che verranno". L'azione dello Spirito è rivolta non solo al prima di Gesù, ma anche al presente e al futuro della storia della Chiesa e del mondo. Questo brano di Vangelo fu davvero una splendida predizione. Ci traccia una strada. Ci dice che non dobbiamo vivere di opinioni personali o collettive. Lo Spirito ci sarà sempre guida "nella pienezza della verità", compiendo in ciascuno di noi, in comunione con tutta la Chiesa, quasi una nuova rivelazione, guidandoci nella lettura dell'antica, unica ed immutabile rivelazione biblica: immutabile, ma non ferma; anzi in cammino ed in continua crescita. (Padri Silvestrini) 

PREGHIERA DELLA SERA 
Padre Santo, ti rendiamo grazie per il dono dello Spirito Santo che tu diffondi di continuo sulla tua Chiesa. La nostra fedele adesione a questa appartenenza ecclesiale manifesti tuo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo e gli renda gloria. Mantieni il nostro sguardo fisso su di lui. Il tuo Spirito sostenga il nostro progetto di vivere nel seno della tua Chiesa, ci apra alla verità tutta intera e ci aiuti sulla via che ci porta al destino per il quale siamo stati creati e riscattati.




domenica 26 maggio 2019

Vangelo di Domenica 26 Maggio 2019

La Parola di Domenica 26 Maggio 2019
S. Filippo Neri (m); S. Lamberto di Vence
6.a di Pasqua
At 15,1-2.22-29; Sal 66;
Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.


PREGHIERA DEL MATTINO 
Signore, mio Dio, ti ringrazio di questa nuova mattina che mi offri. Sono curioso di sapere cosa mi porterà e impaziente di conoscere le tue nuove intenzioni nei miei confronti. Concedimi il tuo Spirito perché io sia capace di affrontare come tu desideri tutte le cose che mi aspettano. In questa domenica, vorrei particolarmente ascoltare cosa dice tuo Figlio. Fa' che la sua parola diventi in me una fonte che zampilla, affinché possa trasmettere agli altri un po' del tuo amore e della tua provvidenza. Esulto di questa giornata. Amen. 

PRIMA LETTURA  
E' parso bene, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie. 
Dagli Atti degli Apostoli 15,1-2.22-29
In quei giorni, alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: "Se non vi fate circoncidere secondo l'usanza di Mosè, non potete essere salvati". Poiché Paolo e Barnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Barnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. Agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene allora di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli. E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d'accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch'essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!». 
Parola di Dio. 



SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 65) 
R: Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti. 
Dio abbia pietà di noi e ci benedica, 
su di noi faccia splendere il suo volto; 
perché si conosca sulla terra la tua via, 
la tua salvezza fra tutte le genti. R.
Gioiscano le nazioni e si rallegrino, 
perché tu giudichi i popoli con rettitudine, 
governi le nazioni sulla terra. R.
Ti lodino i popoli, o Dio, 
ti lodino i popoli tutti. 
Ci benedica Dio e lo temano 
tutti i confini della terra. R.


SECONDA LETTURA  
L'angelo mi mostrò la città santa che scende dal cielo. 
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo 21,10-14.22-23
L'angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d'Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte. Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell'Agnello. In essa non vidi alcun tempio: il Signore Dio, l'Onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio. La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l'Agnello. 
Parola di Dio. 



CANTO AL VANGELO (Gv 14,23) 
Alleluia, alleluia. 
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore, 
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. 
Alleluia. 

VANGELO 
Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 14,23-29
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: "Vado e tornerò da voi". Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate». 
Parola del Signore. 

MEDITAZIONE 
"Il regno di Dio è in mezzo a voi" dice il Signore (Lc 17,21). Volgi dunque tutto il tuo cuore a Dio, dimentica questo mondo, e la tua anima troverà pace! Impara a rivolgerti innanzi tutto al cuore e vedrai venire a te il regno di Dio! Poiché il regno di Dio "è pace e gioia nello Spirito Santo" (Rm 14,17). Questa verrà a te, e ti farà sentire la sua consolazione, se tu hai preparato in te una dimora degna di lui. "Tutta la sua gloria e la sua bontà vengono dall'intimo" (Sal 45,14). È là che egli desidera abitare. All'intimo dell'uomo Dio riserva visite frequenti, la sua compagnia e la sua consolazione, una grande pace e una familiarità che confondono. Andiamo, preparati, affinché egli si degni di venire ad abitare in te! Poiché, "se uno mi ama - ha detto -, osserverà la mia parola, e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui" (Gv 14,23). Fai dunque posto a Cristo e chiudi la porta a tutti gli altri, tranne a lui! Possedendo Cristo tu sei ricco, e lui solo ti è sufficiente. È lui che veglierà per te e provvederà a tutto, in modo che tu non debba sempre ricorrere agli uomini. Poiché gli uomini cambiano spesso e tutt'a un tratto vengono meno, mentre Cristo rimane in eterno, e ci assiste instancabilmente sino alla fine. Non porre dunque la tua fiducia nell'uomo che è fragile, mortale, anche quando ci è utile e assai caro. Non intristirti se qualcuno si oppone a te e ti contraddice. Coloro che oggi sono con te potranno domani esserti contro, e viceversa! Poiché essi cambiano come il vento! Tu riponi dunque la tua fiducia in Dio! Egli sia il tuo timore e il tuo amore. "Poiché Dio è amore" (Gv 4,16).
Dalla IMITAZIONE DI CRISTO


venerdì 24 maggio 2019

Gesù è la Via dell’Uomo:Sabato 25 Giugno 2019


«Amore verso Dio…Amore verso il prossimo ». Sono due comandamenti che si illuminano a vicenda. Come le due ante di una porta. C’è un rapporto vitale tra la risposta d’amore verso Dio e verso i fratelli. A ciascuno di noi una verifica seria.


Io sono la Via, la Verità e la Vita!
Via, strada, percorso che ogni uomo vede compiere, non immobilismo non recinti chiusi, non gruppi autoreferenziali ma una strada aperta da percorrere con Lui al fianco: “Io sono con te ovunque tu andrai”. Non elimina la fatica di ognuno di noi con fa sconti, ma ci garantisce la Sua presenza, il Suo incoraggiamento, il Suo aiuto, condividendo con noi la stessa fatica il nostro essere uomini.
Strada, non mèta, il che vuol dire impegno, passione, tensione verso l’oltre dove possiamo già essere arrivati, sudore, fatica verso qualcosa che abbiamo già nel cuore ma che dovremo ancora raggiungere senza l’illusione di essere già “arrivati”, rendendoci arroganti con tutti ed incapaci di gesti di misericordia e di perdono.
Io: non un manuale di pronto impiego da imparare a memoria ma una persona da amare ed imitare che non ti tradisce mai, anche se ti chiede sempre il meglio di te stesso, con lo zaino leggero ma con il cuore pieno di mille sogni e progetti da realizzare insieme.
Passo dopo passo nella gioia e nel dolore, così come è fatta la vita, nella verità di un rapporto che vive nella sincerità e nella gratuità, allora arriveremo alla vera vita oltre le nostre attese ed i nostri desideri.
La mèta sarà una casa, la casa di un Padre che ci attende per accoglierci a braccia aperte e cenare con noi dopo questo lungo, esaltante percorso che abbiamo fatto per diventare veramente suoi figli prediletti.
·        Verità: Gesù è la Verità dell’Uomo, La verità non consiste in cose da sapere, o da avere, ma in un modo di vivere. La verità è una persona che produce vita, che con i suoi gesti procura libertà. «La verità è ciò che arde» (Ch. Bobin), parole e azioni che hanno luce, che danno calore.
La verità è sempre coraggiosa e amabile. Quando invece è arrogante, senza tenerezza, è una malattia della storia che ci fa tutti malati di violenza. La verità dura, aggressiva, la verità dispotica, «è così e basta», la verità gridata da parole come pietre, quella dei fondamentalisti, non è la voce di Dio. La verità imposta per legge non è da Dio. Dio è verità amabile. 
·        Vita Io sono la vita, io faccio vivere. Parole enormi che nessuna spiegazione può esaurire. Parole davanti alle quali provo una vertigine. Il mistero dell'uomo si spiega con il mistero di Dio, la mia vita si spiega solo con la vita di Dio. Il nostro segreto è oltre noi.
Nella mia esistenza c'è una equazione: più Dio equivale a più io. Più vangelo in me vuol dire più vita in me, vita di una qualità indistruttibile.
Il mistero di Dio non è lontano da te, è nel cuore della tua vita: nei gesti di nascere, amare, dubitare, credere, perdere, illudersi, osare, dare la vita... La vita porta con sé il respiro di Dio, in ogni nostro amore è Lui che ama.
Chi crede in me anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste. Falsa religione è portare Dio nella nostra misura, vera fede è portare noi stessi nella misura di Dio.


PREGHIERA
Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivente,
che hai detto: Io sono la via, la verità e la Vita,
guida i nostri passi sulla tua strada, affinché operando la Verità
possiamo giungere alla vera Vita!
Ci sia di guida la Madre tua e nostra
la Madre del buon cammino.





C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.



giovedì 23 maggio 2019

Il Vangelo di Oggi: Venerdì 24 Maggio 2019



Venerdì 24 Maggio 2019
B.V. Maria Ausiliatrice; S. Vincenzo di Lerins; S. Servulo
5.a di Pasqua
At 15,22-31; Sal 56; Gv 15,12-17
Ti loderò fra i popoli, Signore.




PREGHIERA DEL MATTINO 
Dio di infinita maestà, creatore dell'universo e di ogni singola anima, tuo Figlio ha rivelato agli apostoli il tuo disegno sull'umanità. Attraverso gli apostoli e i loro successori, il collegio dei vescovi, guidaci verso la sola verità che può renderci liberi e uniti in Cristo, che vive e regna nei secoli dei secoli. 

PRIMA LETTURA  
E' parso bene, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie. 
Dagli Atti degli Apostoli 15,22-31
In quei giorni, agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli. E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d'accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch'essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State! bene!». Quelli allora si congedarono e scesero ad Antiòchia; riunita l'assemblea, consegnarono la lettera. Quando l'ebbero letta, si rallegrarono per l'incoraggiamento che infondeva. 
Parola del Signore





SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 56) 

R. Ti loderò fra i popoli, Signore. 
Saldo è il mio cuore, o Dio, 
saldo è il mio cuore. 
Voglio cantare, voglio inneggiare: 
svégliati, mio cuore, 
svegliatevi, arpa e cetra, 
voglio svegliare l'aurora. R. 
Ti loderò fra i popoli, Signore, 
a te canterò inni fra le nazioni: 
grande fino ai cieli è il tuo amore 
e fino alle nubi la tua fedeltà. 
Innàlzati sopra il cielo, o Dio, 
su tutta la terra la tua gloria. R. 

CANTO AL VANGELO (Gv 15,15) 
R. Alleluia, alleluia. 
Vi ho chiamato amici, dice il Signore, 
perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio 
l'ho fatto conoscere a voi. 
R. Alleluia


VANGELO 
Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 15,12-17
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri». 
Parola del Signore. 

PREGHIERA DELLA SERA 
Signore Gesù Cristo, dopo l'ultima Cena hai chiamato "amici" i tuoi discepoli più cari, perché tu avevi fatto conoscere loro tutto ciò che avevi sentito dal Padre e avevi loro comandato di amarsi gli uni gli altri come tu li avevi amati. Concedici di rafforzarci nella fede apostolica della Chiesa e di poter realizzare così il tuo comandamento dell'amore, ora e per sempre.





Una proposta per ..."vivere"... la Parola!
Puoi chiudere le porte del tuo cuore a Dio.
Ciò nonostante, simile a un ostinato raggio di sole, lui non smetterà di bussare ogni mattina ai vetri della tua finestra.
Perché non lasciarlo entrare?
Basta unicamente lo sforzo di aprire la finestra del tuo mondo interiore.
Una pillola di saggezza al giorno! La tua cura quotidiana per lo spirito





lunedì 13 maggio 2019

Vangelo di Lunedì; Maggio. L’anima mia ha sete di Dio, del vivente

Lunedì 13 Maggio 
Beata V. Maria di Fatima (mf); B. Maddalena Albrici
4.a di Pasqua 
Gv 10,1-10
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente




PREGHIERA DEL MATTINO 

Signore, tu solo sei il Buon Pastore e il vero Re. 
La tua corona fu una corona di spine, il tuo scettro un simbolo di sacrificio. Concedici la grazia di usare il nostro potere al servizio del prossimo e di essere, come il Buon Pastore, la porta attraverso la quale altri entreranno nel Regno.

PRIMA LETTURA  
Dio ha concesso anche ai pagani che si convertano perché abbiano la vita.
Dagli Atti degli Apostoli 11,1-18
In quei giorni, gli apostoli e i fratelli che stavano in Giudea vennero a sapere che anche i pagani avevano accolto la parola di Dio. E, quando Pietro salì a Gerusalemme, i fedeli circoncisi lo rimproveravano dicendo: «Sei entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro!». Allora Pietro cominciò a raccontare loro, con ordine, dicendo: «Mi trovavo in preghiera nella città di Giaffa e in estasi ebbi una visione: un oggetto che scendeva dal cielo, simile a una grande tovaglia, calata per i quattro capi, e che giunse fino a me. Fissandola con attenzione, osservai e vidi in essa quadrupedi della terra, fiere, rettili e uccelli del cielo. Sentii anche una voce che mi diceva: "Coraggio, Pietro, uccidi e mangia!". Io dissi: "Non sia mai, Signore, perché nulla di profano o di impuro è mai entrato nella mia bocca". Nuovamente la voce dal cielo riprese: "Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano". Questo accadde per tre volte e poi tutto fu tirato su di nuovo nel cielo. Ed ecco, in quell'istante, tre uomini si presentarono alla casa dove eravamo, mandati da Cesarèa a cercarmi. Lo Spirito mi disse di andare con loro senza esitare. Vennero con me! anche questi sei fratelli ed entrammo in casa di quell'uomo. Egli ci raccontò come avesse visto l'angelo presentarsi in casa sua e dirgli: "Manda qualcuno a Giaffa e fa' venire Simone, detto Pietro; egli ti dirà cose per le quali sarai salvato tu con tutta la tua famiglia". Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo discese su di loro, come in principio era disceso su di noi. Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: "Giovanni battezzò con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo". Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato a noi, per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?». All'udire questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: «Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Sal 41e Sal 42) 
R: L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente. 
Come la cerva anela ai corsi d'acqua, 
così l'anima mia anela a te, o Dio. 
L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: 
quando verrò e vedrò il volto di Dio? R.
Manda la tua luce e la tua verità: 
siano esse a guidarmi, 
mi conducano alla tua santa montagna, 
alla tua dimora. R.
Verrò all'altare di Dio, 
a Dio, mia gioiosa esultanza. 
A te canterò sulla cetra, 
Dio, Dio mio. R.




CANTO AL VANGELO (Gv 10,14) 
Alleluia, alleluia. 
Io sono il buon pastore, dice il Signore, 
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me. 

Alleluia. 


VANGELO 

Io sono la porta delle pecore. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 10,1-10
In quel tempo, Gesù disse : «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza». 
Parola del Signore. 


OMELIA 
I tratti caratteristici di Gesù, buon Pastore, così come ci vengono descritti in questo brano evangelico ce lo fanno cogliere nella sua vera e profonda personalità e nella piena consapevolezza della sua missione salvifica. Il mondo d'altra parte è pieno di pastori, ossia di gente che sente la vocazione di guidare, di dominare altra gente, ma non tutti per questo sono pastori buoni. Il buon Pastore è uno solo e non è difficile riconoscerlo, perché: "Il buon Pastore offre la vita per le pecore". Egli dunque, il Signore Gesù, acquista il diritto di guidarci, perché ci ha mostrato con i fatti che non ha il gusto di comandarci, ma piuttosto la passione di salvarci. E ancora: "Io sono il Pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me; come il Padre conosce me e io conosco il Padre". Essere conosciuti da Cristo e conoscere Cristo in modo che la sua presenza domini la nostra giornata, il suo Vangelo illumini la nostra mente e infiammi il nostro cuore, questa è pregnanza di vita. "Conoscere" nel linguaggio biblico è condividere l'esistenza; certo la relazione nelle persone divine supera d'intensità la nostra, ma è vera anche la nostra, come nell'amore sponsale. "Ho anche altre pecore, che non sono in questo recinto. Anche di quelle devo diventare pastore". Questa salvezza però non è riservata solo a coloro che attualmente seguono il Signore con fede e dedizione, perché anche altri debbono ascoltare questa voce che chiama a salvezza e debbono diventare parte della comunità dei suoi discepoli. Questo compito di annuncio e di chiamata, Gesù lo ha affidato alla sua Chiesa come suo segno e strumento. (Padri Silvestrini) 


PREGHIERA DELLA SERA 

Signore, tu ci hai fatto dono della parola perché parlassimo con bontà, degli orecchi perché ascoltassimo attentamente, delle mani perché creassimo qualcosa anche noi. Aiutaci a far uso di questi doni per salvare i nostri fratelli, come il Buon Pastore le pecorelle smarrite, dal loro peccato e dalla loro tristezza.

 


SPUNTI DI RIFLESSIONE (Casa di preghiera San Biagio)

Questo è l'apice del discorso sul pastore buono che dà la sua vita, al contrario del mercenario a cui non interessa il bene delle pecore, anzi le rapina. Non ci soffermiamo mai abbastanza su questo aspetto che dice tutta la positività, la gioia sostanziale del vangelo che è appunto "lieta notizia" di vita e non di morte. A volte assolutizziamo il mezzo e perdiamo di vista il fine. Sì, anche la croce, il patire sono solo un mezzo. Gesù ha pagato questo riscatto non per ottenere che noi fossimo dei rinunciatari al banchetto della vita. Al contrario; perché ci liberassimo da tutto quello che è solo illusione, parodia della vita. Sembra, ma non è vero, che se ho tutte le sicurezze materiali del mondo, possiedo la vita. La vita, quella piena, m'inonda di gioia, ma sta da un'altra parte: è libertà da ogni pastoia di egoismo. Ecco perché quando Gesù mi esorta a prendere la croce e a seguirlo, sostanzialmente mi dice che, in questa nostra condizione umana, non ci liberiamo dall'egoismo senza accettare di soffrire. Ma oltre la sofferenza accettata per amore ecco la gioia, la vita piena.






sabato 11 maggio 2019

Mese Maggio 08 Marzo 2019 di Maria Santissima




MAGGIO IL MESE DI MARIA
Maggio il mese di Maria Santissima 08 Marzo 2019

" O bellissima e dolcissima fanciulla,
o giglio spuntato fra le spine.
Da te incominci

a la salvezza del mondo !"
OFFERTA DELLA GIORNATA A MARIA
O Maria, Madre del Verbo incarnato e Madre nostra dolcissima,
siamo qui ai tuoi piedi mentre sorge un nuovo giorno,
un altro grande dono del Signore.
Deponiamo nelle tue mani e nel tuo cuore tutto il nostro essere.
Noi saremo tuoi nella volontà, nel cuore, nel corpo.
Tu forma in noi con materna bontà in questo giorno una vita nuova,
la vita del tuo Gesù.
Previeni e accompagna o Regina del Cielo,
anche le nostre più piccole azioni con la tua ispirazione materna
affinché ogni cosa sia pura e accetta
al momento del Sacrificio santo e immacolato.
Rendici santi o Madre buona; santi come Gesù ci ha comandato,
come il tuo cuore ci chiede e ardentemente desidera. Così sia.





 Speciale Maggio 

 
Dal Carmelo di Parma.

Come la maggior parte delle grandi tradizioni popolari, la "marianità" del mese di maggio 
non ha un "inventore" ma è piuttosto il risultato di una armoniosa fusione di tradizioni svariate.
A questo proposito potremmo dire che l'abbinamento maggio-Maria è una felicissima forma di inculturazione, 
intesa nel suo significato più bello e più pieno: e cioè come incontro fra le più profonde 
e naturali intuizioni dei popoli e la Verità rivelata che porta a compimento quelle verità parziali che gli uomini
- nei quali è pur sempre presente lo Spirito Santo - avevano abbozzato, 
come in una inconsapevole nostalgia di Gesù e di Maria.

Vediamo quali elementi si sono fusi per far sì che maggio diventasse universalmente il “mese della Madonna”!


 


Maggio è il mese dell'amore. 
Lo è fin dall’antichità. Non solo perché la bellezza della stagione suggerisce pensieri "romantici", 
ma anche per un motivo molto più concreto e pratico: 
dopo i rigori dell'inverno (ai quali, con la diffusione del Cristianesimo si aggiunsero i rigori della Quaresima) 
lo sbocciare della bella stagione (e, sempre con il diffondersi del Cristianesimo, del tempo pasquale) 
diventava l'occasione per organizzare feste popolari: occasione privilegiata per gli incontri fra giovani 
e quindi per il nascere di affetti e di progetti matrimoniali. 
La letteratura colta e popolare poi insisté molto su questo abbinamento fra maggio e amore,
contribuendo così a rafforzarlo e a radicarlo nell'immaginario collettivo.




Maggio è anche il mese delle rose. 
Per la verità adesso non lo è più, da quando l'innesto con una varietà di piccole rose orientali (sec. XIX)
ha dato alle nostre rose la caratteristica che mancava, e cioè la rifiorenza. 
Adesso abbiamo rose da aprile a novembre, ma un tempo le rose erano proprie del solo mese di maggio, 
il che accentuava la loro preziosità e anche la particolare bellezza di questo mese:
e anche questo è un elemento che predispone il terreno alla marianità di maggio. 




Ma ecco subentrare un fatto importantissimo,
e cioè la grande "svolta medievale" della devozione mariana. 
La esaminiamo in tre passaggi:

1. Nei primi secoli del Cristianesimo la Madonna era stata oggetto di grandi riflessioni teologiche: 
e fu giusto, perché la cristianità doveva avere ben chiaro il ruolo della Madonna, 
il suo legame unico e irripetibile con il Salvatore, la sua reale maternità e la sua perpetua verginità. 

2. Il Medio Evo, che pure fu epoca di grandi crudeltà, 
fu anche epoca di meravigliose intuizioni e di eccezionale passione religiosa. 
Fra le grandi intuizioni del Medio Evo ricordiamo (anche se questo non avveniva sempre, ovviamente...!) 
la straordinaria valutazione della donna.
Pensiamo alla cavalleria, pensiamo al nostro Dolce Stil Novo: la donna era vista come creatura angelica, 
come tramite fra l'uomo e Dio, come "Signora" alla quale consacrare la propria vita 
in un rapporto d'amore che spesso era tutto ideale e spirituale. 
Ripeto, questo non era la norma, ma era un elemento molto presente, se non nella prassi, almeno a livello di convinzione.

3. Per uno stupendo disegno della Provvidenza gli animi imbevuti di questa mentalità 
(magari anche solo a livello superficiale) finirono per orientare verso Maria questo concetto altissimo della donna, 
e così Maria divenne oggetto non più soltanto di riflessione teologica, ma di appassionato e delicato amore. 
I Santi (che sono sempre i grandi profeti di ogni secolo) cominciarono a rivolgersi alla Madonna come innamorati, 
fiorivano le cattedrali e le opere d'arte ispirate alla Madonna, per non parlare delle feste e del folklore... 
Sì, la Madonna fu veramente la regina del Medio Evo! 
Anzi, lo stesso appellativo Madonna nasce proprio in quest'epoca: Mea domina, Signora mia. 
Non per niente nelle altre lingue diventerà Notre Dame, Our Lady, Nuestra Señora...





A questo punto fiorisce spontaneo l’abbinamento: maggio è il mese dell'amore, 
Maria è la donna amata per eccellenza: 
dunque Maggio è il mese di Maria! 
Dal Medio Evo in poi il fiorire progressivo di tradizioni in questo senso è stato insieme conseguenza e causa 
di questa bella equivalenza. E’ vero che ci sono voluti dei secoli per arrivare alle forme di devozione odierne. 
Ma le radici profonde sono qui, in questo abbinare Maria e amore.




E' meraviglioso vedere questa armoniosa confluenza fra elementi naturali, sociali, teologici, affettivi... 
davvero ogni volta che avviene questo felice sposalizio fra cielo e terra, fra umano e divino, 
si ha un piccolo, scintillante corollario del mistero dei misteri, 
il mistero fondante della nostra fede e cioè l'Incarnazione.
Come siamo andati lontano... partendo da una semplice domanda! 
In realtà, ogni volta che parliamo di qualcosa di bello 
è inevitabile che l'approfondimento porti a Dio, Bellezza infinita.






Ma a questo punto sta bene anche qualche data!
La prima documentazione scritta della marianità di maggio compare in una composizione
del re-poeta Alfonso di Castiglia (morto nel 1284) e in uno scritto del beato Susone (morto nel 1336). 
Nel secolo XIV a Parigi il primo maggio si celebrava una paraliturgia mariana.
Possiamo però supporre che nell’animo popolare la marianità di maggio fosse già ben presente: 
è con il Medio Evo tra l’altro che nasce il Rosario: siccome alla donna amata si offrono ghirlande di rose, 
ecco che a Maria si offrono ghirlande di Ave Maria.
Il legame del Rosario con maggio (anche se non è l’unico che caratterizza questa preghiera mariana)
è evidente, se non altro nella denominazione.

Nel ‘500, forse per arginare il carattere pagano delle feste primaverili, i predicatori 
e i pastori d’anime incoraggiarono con forza il maggio mariano: tra essi spicca San Filippo Neri.

Nel ‘600 fioriscono pubblicazioni specifiche sul mese di maggio, che nel ‘700 ha trovato una stabile caratterizzazione 
e una prassi comune fatta di preghiere, canti, pratiche devote da distribuire lungo il mese, 
testi di meditazione abbinati ai vari giorni. 
I Mesi di Maggio si moltiplicano ovunque, nelle stamperie come nella pratica della vita quotidiana !

Il secolo XIX accentua la marianità di maggio e così pure la prima metà del ‘900. 
Oggi, dopo alcuni decenni di doloroso oscuramente della marianità di maggio e della devozione mariana in generale,
sembra di assistere a un bel rifiorire dell’amore per la Madonna, con le debite conseguenze, maggio compreso.
Una piccola curiosità: per verificare il rifiorire del mese mariano, basta fare quattro passi virtuali nel mondo
sconfinato e variegato del web, dove le iniziative mariane si stanno moltiplicando all’infinito.
E qui ritorna alla mente, come all’inizio di questa riflessione, la parola inculturazione, 
ancora in un senso bellissimo e valido.





E concludendo ci accorgiamo di non avere risposto con precisione alla domanda: 
Quando è nato il maggio mariano?
Ma non è possibile farlo con esattezza, ed è bello che sia così: 
perché abbinare maggio alla Madonna, non fu l'intuizione di un singolo, 
ma un'esigenza del cuore di tutto un popolo semplice e innamorato.

- Scritto da una Suora Carmelitana -