Giovedì 30 Maggio 2019
S. Giovanna d’Arco; S. Ferdinando III; S. Giuseppe Marello
6.a di Pasqua
At 18,1-8; Sal 97; Gv 16,16-20
Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.

PREGHIERA DEL MATTINO
Padre, che hai rallegrato i discepoli del tuo Figlio con la gioia della sua risurrezione, fa' che durante questa giornata sappiamo riconoscere i segni della sua presenza nel mondo. Donaci occhi per vedere quanta testimonianza della risurrezione viene data continuamente attorno a noi e per costatare che il lieto messaggio del vangelo si diffonde ogni giorno più e, come sale e lievito, dà senso e orientamento all'immensa operosità umana. Il tuo Spirito conservi sempre la tua gioia sul nostro volto e su quello dei nostri cari, perché, con il tuo aiuto, ci illuminiamo e ci sosteniamo gli uni gli altri durante questo giorno.
PRIMA LETTURA
Paolo si stabilì in casa loro e lavorava, e discuteva nella sinagoga.
Dagli Atti degli Apostoli 18,1-8
In quei giorni, Paolo lasciò Atene e si recò a Corìnto. Qui trovò un Giudeo di nome Aquila, nativo del Ponto, arrivato poco prima dall'Italia, con la moglie Priscilla, in seguito all'ordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei. Paolo si recò da loro e, poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì in casa loro e lavorava. Di mestiere, infatti, erano fabbricanti di tende. Ogni sabato poi discuteva nella sinagoga e cercava di persuadere Giudei e Greci. Quando Sila e Timòteo giunsero dalla Macedònia, Paolo cominciò a dedicarsi tutto alla Parola, testimoniando davanti ai Giudei che Gesù è il Cristo. Ma, poiché essi si opponevano e lanciavano ingiurie, egli, scuotendosi le vesti, disse: «Il vostro sangue ricada sul vostro capo: io sono innocente. D'ora in poi me ne andrò dai pagani». Se ne andò di là ed entrò nella casa di un tale, di nome Tizio Giusto, uno che venerava Dio, la cui abitazione era accanto alla sinagoga. Crispo, capo della sinagoga, credette nel Signore insieme a tutta la sua famiglia; e molti dei Corìnzi, ascoltando Paolo, credevano e si facevano battezzare.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 97)
R: Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d'Israele. R.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.

CANTO AL VANGELO (cf. Gv 14,18)
Alleluia, alleluia.
Non vi lascerò orfani, dice il Signore;
vado e ritorno a voi, e il vostro cuore sarà nella gioia.
Alleluia.

Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 16,16-20
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos'è questo che ci dice: "Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete", e: "Io me ne vado al Padre"?». Dicevano perciò: «Che cos'è questo "un poco", di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: "Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete"? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».
Parola del Signore.
OMELIA
Quanto ci occupa, ci preoccupa e talvolta ci spaventa, il tempo! Ha un ritmo inarrestabile che ci conduce alla fine; crea così distacchi dolorosi ed inevitabili perdite. È in vista di ciò che ne percepiamo meglio il valore, ma sappiamo che spesso ci sfugge, ci ingoia e ci affligge. Nella visione di Dio «Mille anni sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte». È evidente che presso Dio il calcolo del tempo viene valutato con parametri diversi dai nostri. Per questo gli apostoli non comprendono le parole di Gesù quando dice loro: «Ancora un poco e non mi vedrete; un pò ancora e mi vedrete». «Che cos'è mai questo «un poco» di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». È una cronologia davvero difficile da comprendere, anche perché non è solo tempo quello di cui parla Gesù, ma piuttosto di eventi nuovi, di situazioni nuove che consentiranno di vederlo. Quel «poco» riguarda la fede dei discepoli e la luce dello Spirito Santo, le due lampade che splenderanno nei loro cuori e consentiranno di vederlo realmente. Solo allora la tristezza si cambierà in gioia. Tutti noi siamo nell'attesa di vedere. Il velo che ci offusca è ancora determinato dalla pochezza della nostra fede nel risorto e dalla non piena accoglienza dello Spirito. Per questo il «poco» che abbiamo ancora da vivere e il «poco» che ci separa dalla mèta è spesso cosparso di pianto e di tristezza. Voglia Dio che sia il desiderio di Lui e l'essere incapaci di una risposta adeguata al suo infinito amore a renderci tristi e a far sgorgare il nostro pianto. Tutti noi sappiamo come colmare quel «poco» e sconfiggere definitivamente la sensazione di un distacco doloroso da Cristo: è la nostra comunione con noi, è la nostra vita modellata al suo Vangelo, è la nostra preghiera che ce lo rende vivo, presente e partecipe della nostra storia. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA DELLA SERA
Padre onnipotente e misericordioso, nelle nostre giornate ci sono momenti nei quali pensiamo che siano pochi gli uomini che hanno il diritto di gioire, tanta è la miseria, il dolore, l'ingiustizia che ci attornia e che sembra impedire la gioia a gran parte dell'umanità. Eppure tu hai detto: "Beati i poveri, beati gli afflitti, beati i perseguitati...". Sì, è vero, al di là delle apparenze e oltre alla gioia che dà il mondo e dalla quale a volte mi sono lasciato attrarre, tu oggi hai donato tanta gioia e tanta serenità a coloro che si sono affidati a te. Ripensandoci ora, nel silenzio della sera, posso anch'io ricordare il nome di molte persone sul volto delle quali erano riconoscibili i segni della fortezza, della serenità, della generosità, della laboriosità che soltanto tu puoi donare. Dammi la capacità di giudicare come tu giudichi. Fa' che anch'io cerchi sempre la gioia che tu dai.

"Rendiamo grazie a Dio"
Nel giorno in cui celebriamo la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, anche noi siamo chiamati a morire al peccato per risorgere alla vita nuova. Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre.
Nel giorno in cui celebriamo la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, anche noi siamo chiamati a morire al peccato per risorgere alla vita nuova. Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre.

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