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venerdì 29 novembre 2019

Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 8,18-22 - Seguimi.


Chi accetta di seguire Gesù lo deve fare senza condizioni.

 Dal Vangelo Mt 8,18-22 

In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva.
Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».

Parola del Signore


Riflessione
Come inizio non c'è male!!... Gesù inizia il Vangelo di oggi chiedendoci una cosa particolare, anzi, a dire il vero è un ordine e per molti anche impegnativo: “passare all’altra riva”... , ossia cambiare la nostra vita... Chi accetta di seguire Gesù lo deve fare senza condizioni.
Di primo acchito le risposte che Gesù da ai due discepoli che gli chiedono del “tempo” prima di seguirlo, lasciano un po' perplessi: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo» e «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».
Dobbiamo però comprendere queste affermazioni in un senso più profondo. Seppellire un parente è una cosa giusta e tutti lo facciamo, ma Gesù non si riferisce certo alla morte fisica o ai cimiteri. Gesù chiama ognuno di noi e ci chiede di avere uno sguardo non verso le cose materiali, ma verso quelle del cielo. La nuova vita deve iniziare infatti con Lui e Lui al primo posto. Se dovessimo seguire il Signore solo dopo aver risolto tutte le nostre questioni, mi sa che non troveremmo mai il tempo o, come succede molto spesso, daremmo al buon Dio solo le briciole. 
La risposta di Gesù non è quindi un no, ma è un avvertimento.
Al secondo discepolo però, Gesù dice una parolina in più: “seguimi”. Perché questa differenza di trattamento? Forse, perché a ognuno di noi il Signore dà dei talenti diversi e chiede di farli fruttare. Alcuni li chiama alla vocazione matrimoniale, altri a lavorare nel sociale, altri alla vita religiosa o consacrata... Insomma, a ognuno chiede qualcosa, tutti sono modi diversi di seguire il Signore. Basta che si faccia con verità. Non dobbiamo neanche essere invidiosi dei talenti degli altri. Non dobbiamo giudicare una persona solo perché ha deciso di seguire Dio in modo esclusivo o, magari, perché non vuole fare “comunella” con gruppetti impegnati in critiche e pettegolezzi. Amare i fratelli non significa frequentare le “brutte compagnie”; e per brutte compagnie non si intendono solo i ladri, ma tutte le persone che in qualche modo vogliono stare con un piede verso il cielo e l'altro verso la terra. Certo però, non si può dire che non sono persone atletiche... la spaccata è il loro pane quotidiano!!! Queste persone non aiutano a camminare dritti verso Dio, ma sono di intralcio, intasano le strade rendendo difficile avvicinarsi a Gesù, e la cosa singolare è che pensano di essere dei "giusti". Può un cieco accompagnare un altro cieco?
Certo che il primo discepolo è stato un pochetto presuntuoso... «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Quante volte partiamo in quarta pensando che tutto sarà facile, tutto sarà bello, tutti saranno buoni e belli... e poi, alla prima difficoltà, le cose cambiano e tutto diventa difficile, brutto, impossibile...? Come mai all'inizio tanto fervore e poi tutto si sbriciola? Forse perché la fede non è così salda e profonda come sarebbe richiesto... si vuole fare, ma non fare, si vuole andare da Gesù, ma quando ho tempo, si vuole pregare, ma adesso ho altro da pensare... L'iniziativa del primo discepolo è anche lodevole, ma dobbiamo imparare a ponderare... e, come nella parabola della costruzione della torre, dobbiamo metterci a tavolino prima di iniziare l'avventura con il Signore, dobbiamo essere coscienti delle difficoltà a cui andremo incontro se non vogliamo battere ritirata e prendere il primo treno.
Chiediamo al Signore di darci più fede e di aiutarci ad andare da Lui senza mettere dei paletti, perché, non c'è niente di più bello e di prezioso che l'amore di Gesù. Con Lui abbiamo tutto. Evitiamo di aggrapparci con forza alle cose del mondo e, una volta che abbiamo deciso di seguirLo, cerchiamo di essere delle persone credibili, perché ne va della reputazione del Signore. Chi non è autentico infatti, non glorifica Dio... chi pensa di essere giusto, non glorifica Dio... chi giudica senza conoscere un fratello, non glorifica Dio... chi cita due versetti della Bibbia per giustificare il proprio comportamento stolto, non glorifica Dio... chi fa il caruccio per mettersi in mostra, non glorifica Dio, e per quanto uno si sforzi di essere ciò che non è, prima o poi, uscirà fuori il suo vero valore. Come si dice: tutti i nodi vengono al pettine!!! Allora, proviamo a seguire Dio non con sentimenti umani, ma consapevoli che non avremo nulla dal mondo e tutto da Dio... sapendo in anticipo che, come il figlio dell'uomo, non avremmo un posto dove posare il capo... insomma, non avremmo un attimo di tregua. Ma, come diceva bene San Giovanni della Croce: tutto è salute! Perché le prove ci aiutano a guarire da tante malattie spirituali.

Pace e bene nel Nome di Gesù.



domenica 17 novembre 2019

Dal Vangelo di Oggi: 17 Novembre 2019; Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.

33.a Domenica del Tempo Ordinario – Anno C
Il Signore giudicherà il mondo con giustizia.
Lc 21,5-19





PREGHIERA DEL MATTINO 
 Signore Gesù, nel Vangelo di oggi tu ci riveli il significato originario del mondo e della Chiesa. Meditando sui venti secoli della sua esistenza, io constato come le tue predizioni si realizzino in maniera misteriosa. Nonostante le persecuzioni, la Chiesa perdura, si sviluppa e dà testimonianza di te. Le persecuzioni approfondiscono la sua fede, le sofferenze rafforzano la speranza di quelli che ti amano e attendono la tua venuta. La fede nella tua vittoria finale mi permette di sopportare questi tempi difficili. Dammi i tuoi occhi, perché, attraverso essi, io possa guardare i cambiamenti che avvengono nel vecchio mondo e possa percepire la nascita di nuovi cieli e di una terra nuova. 




 PRIMA LETTURA  
 Sorgerà per voi il sole di giustizia. 
 Dal libro del profeta Malachia 3,19-20a
 Ecco: sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà – dice il Signore degli eserciti – fino a non lasciar loro né radice né germoglio. Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia. 
 Parola di Dio. 




 (Dal Salmo 97) 
 R: Il Signore giudicherà il mondo con giustizia. 
 Cantate inni al Signore con la cetra, 
 con la cetra e al suono di strumenti a corde; 
 con le trombe e al suono del corno 
 acclamate davanti al re, il Signore. R.
 Risuoni il mare e quanto racchiude, 
 il mondo e i suoi abitanti. 
 I fiumi battano le mani, 
 esultino insieme le montagne 
 davanti al Signore che viene a giudicare la terra. R.
 Giudicherà il mondo con giustizia 
 e i popoli con rettitudine. R.


 SECONDA LETTURA  
 Chi non vuole lavorare, neppure mangi. 
 Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi 2Ts 3,7-12
 Fratelli, sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi. Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi. Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione. A questi tali, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillità. 
 Parola di Dio. 







CANTO AL VANGELO (Lc 21,28) 
 Alleluia, alleluia. 
 Risollevatevi e alzate il capo, 
 perché la vostra liberazione è vicina. 
 Alleluia.

 


 VANGELO  
 Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita. 
 + Dal Vangelo secondo Luca 21,5-19
 In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: "Sono io", e: "Il tempo è vicino". Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita». 
 Parola del Signore. 




OMELIA 
 Capita anche ai nostri giorni di soffermarsi dinanzi ai nostri templi per ammirarne le belle pietre, i doni votivi, e di godere per quello che per noi rappresentano. Si era formato un gruppo dinanzi al tempio di Gerusalemme, orgoglio del popolo d'Israele, costruito dal re Salomone per volere di Dio. Non mancavano davvero i motivi per restarne ammirati e stupìti dinanzi a tanta bellezza. La maestosità e la solidità di quel tempio dava l'idea di una costruzione destinata a sfidare i secoli. Ed invece ecco l'intervento di Gesù: «Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta». Non ci viene riferita la reazione degli astanti, ma possiamo ben supporre lo sgomento che li ha assaliti e forse anche la vibrata protesta contro il Cristo che appariva loro come profeta di sventura. Gesù prende l'occasione per parlare di un'altra fine e dei difficili tempi che stanno per sopraggiungere. «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo». Tutto ciò riguarda le inevitabili ricorrenti guerre e fenomeni naturali avversi e catastrofici. Non meno grave è quanto viene preannunciato per i suoi discepoli: «Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Questo vi darà occasione di render testimonianza». Quanto preannunciato è già in gran parte puntualmente accaduto. La Chiesa fino ai nostri giorni ha sofferto persecuzioni e il numero dei martiri è praticamente una schiera che nessuno può contare. Non dobbiamo mettere l'accento sugli aspetti minacciosi che il testo evangelico potrebbe contenere. Il Signore non vuole spaventarci, ma al contrario garantirci la sua costante ed efficace protezione in tutte le vicende che possono accaderci. È interessante infatti la conclusione a cui Gesù vuole condurci: lo Spirito Santo si ergerà a nostro difensore nei tribunali degli uomini e poi aggiunge: «Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime». Dobbiamo perciò guardarci da coloro che interpretando a modo proprio questo vangelo, vanno facendo terrorismo religioso, passando di casa in casa ingenerando immotivate paure. Non ricordano le altre consolanti parole del maestro divino: «Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geènna». (Padri Silvestrini) 


 MEDITAZIONE 
 Dio onnipotente ci ha risuscitati per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore, secondo la sua promessa infallibile, e con noi tutti quelli che sono morti sin dal principio. Ci farà risorgere proprio come siamo adesso, ma senza più difetti, senza più brutture, poiché risorgeremo incorruttibili, eterni. Anche se perdiamo la nostra vita in mare, se siamo sepolti e dispersi nella terra, se siamo dilaniati da bestie feroci o da rapaci, egli ci risusciterà grazie alla sua potenza, poiché tutto l'universo è nelle mani di Dio: "Nemmeno un capello del vostro capo perirà". E ci esorta anche in quest'altro modo: "Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime". A proposito della risurrezione dai morti e della ricompensa destinata ai martiri, Gabriele dice a Daniele: "Molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l'infamia eterna. I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre". 
COSTITUZIONI APOSTOLICHE 




 Domenica – 33.a Tempo Ordinario

Meditazione sul Vangelo di Lc 21,5-19

La storia e la fine della storia.

Siamo alla penultima domenica del ciclo liturgico. La liturgia della Parola è incentrata sulla storia e sulla fine della storia. Ci sono vicende stori che terribili, come la distruzione del tempio, i falsi messia, le guerre e le persecuzioni. Questi sono segni dei tempi, non della fine dei tempi. Il giorno del Signore, preannunziato da Malachia, arriverà con segni spaventosi sulla terra e nel cielo, ma il quando non ci è noto.

La storia è il “luogo” dove si decide l’aldilà della storia. Se guardiamo gli uomini, la storia resta avvolta da una certa ambiguità perché è sempre in gioco la libertà umana. Nel Vangelo Gesù parla di alcune vicende storiche, che si svolgeranno nei decenni seguenti alla sua esistenza terrena: la distruzione del tempio di Gerusalemme – un vero scandalo per i Giudei che lo ascoltavano -, l’apparizione di falsi messia che predicano la fine del mondo, ai quali non bisogna credere, le guerre e le loro conseguenze sulla popolazione, la persecuzione dei cristiani e le loro tribolazioni a causa della fede. Tutte queste vicende sono segni dei tempi, e dovremo leggerli con attenzione e lungimiranza, ma non sono segni dell’ultimo giorno, della fine dei tempi, «perché non sarà subito la fine». Il Signore ci invita a far buon uso della nostra libertà, consapevoli che da essa dipende il percorso della storia per il male o per il bene. Riguardo alla fine della storia e ai tempi, Gesù continua a insistere che non importa sapere il “quando” – lo sa Iddio ed è sufficiente – quanto piuttosto “cosa” avverrà con la fine, cioè il giudizio di Dio. Esso sarà rovente come un «forno per i superbi e gli ingiusti, ma sole di giustizia per il cultori del mio nome». Non è importante conoscere il futuro per dominarlo, ma vivere il presente per ordinare il futuro secondo il piano di Dio; guardare nel presente i messaggi di Dio attraverso le vicende storiche per capire il futuro e viverlo saggiamente. Il pensiero della fine dei tempi non dovrà essere motivo per dimenticare il presente, l’unico tesoro che abbiamo in mano e che possiamo mettere a frutto per la vita eterna. La via della libertà attraversa la storia umana e penetra nell’ aldilà, dove la libertà ha termine. Per questo Paolo esorta i Tessalonicesi a “non essere oziosi”, a costruire la storia con le loro mani. Lavorando da uomo libero il cristiano costruisce la sua dimora eterna.





VIVERE LA PAROLA DI OGGI


Allontana dal tuo spirito tutti i ricordi tristi. Forse ritornando sugli sbagli passati arriverai a
correggere il male che già è avvenuto?
No!
Quanto più rimescolerai nel tuo cuore le tristezze del passato, tanto più soffrirai, senza risultato
alcuno.
Dirigi la tua mente ai ricordi gioiosi, ai momenti felici, agli avvenimenti piacevoli del passato.
Accendi la luce, perché spariscano le tenebre.


Nel Nome di Dio’ Pace & Bene.