Visualizzazione post con etichetta Cieli. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Cieli. Mostra tutti i post

sabato 5 ottobre 2019

Vangelo di Oggi: di S. Faustina Kowalska; B. Bartolo Longo; Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.


S. Faustina Kowalska; B. Bartolo Longo; B. Alberto M.
26.a di Tempo Ordinario - Lc 10,17-24
Il Signore ascolta i miseri.
PRIMA LETTURA
Chi vi ha afflitto con tanti mali vi darà anche una gioia perenne.
Dal libro del profeta Baruc 4,5-12.27-29
Coraggio, popolo mio, tu, memoria d'Israele! Siete stati venduti alle nazioni non per essere annientati, ma perché avete fatto adirare Dio siete stati consegnati ai nemici. Avete irritato il vostro creatore, sacrificando a dèmoni e non a Dio. Avete dimenticato chi vi ha allevati, il Dio eterno, avete afflitto anche colei che vi ha nutriti, Gerusalemme. Essa ha visto piombare su di voi l'ira divina e ha esclamato: «Ascoltate, città vicine di Sion, Dio mi ha mandato un grande dolore. Ho visto, infatti, la schiavitù in cui l'Eterno ha condotto i miei figli e le mie figlie. Io li avevo nutriti con gioia e li ho lasciati andare con pianto e dolore. Nessuno goda di me nel vedermi vedova e abbandonata da molti; sono stata lasciata sola per i peccati dei miei figli, perché hanno deviato dalla legge di Dio». Coraggio, figli, gridate a Dio, poiché si ricorderà di voi colui che vi ha afflitti. Però, come pensaste di allontanarvi da Dio, così, ritornando, decuplicate lo zelo per ricercarlo; perché chi vi ha afflitto con tanti mali vi darà anche, con la vostra salvezza, una gioia perenne.
Parola di Dio




CANTO AL VANGELO (cf. Mt 11,25)
R. Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
R. Alleluia.



VANGELO
Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.
+ Dal Vangelo secondo Luca 10,17-24
In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».
Parola del Signore.



Meditazione sul Vangelo di Lc 10,17-24
I segreti del Regno dei Cieli.
Nel vangelo ci viene riferito della gioia dei discepoli, al ritorno dalla loro prima missione, nel constatare i frutti dell’evangelizzazione e i segni del potere di Dio. Il Maestro però si premura di chiarire ai suoi quale deve essere la vera causa della loro gioia: rallegrarsi per la sottomissione dei demoni ai loro comandi li porterebbe a travisare Chi è davvero l’origine del potere cui questi non possono evitare di sottomettersi. Motivo valido della profonda gioia dei discepoli dev’essere piuttosto la “buona notizia” che sono tutti chiamati ad un destino eterno.
Gesù ha inviato i discepoli alla prima missione. Ha dato loro delle disposizioni ben precise ed essi hanno saputo essere fedeli. Adesso ritornano gioiosi per il successo che hanno ottenuto. Certo, se l’opera è ben compiuta, nella fedeltà a quanto chiede il Maestro, ciò non fa altro che dare soddisfazione o gioia all’apostolo del Regno. Il segreto della missione apostolica sta nell’annunciare la parola di Gesù, non la nostra; sta nel compiere le opere di Gesù, non le nostre. Annunciare il Vangelo è proclamare che il Regno di Dio è vicino. Tra gli altri, vi è però per l’apostolo un pericolo particolarmente insidioso. È appunto questo che Gesù vuol sottolineare quando dice ai suoi discepoli: “non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi”. E’ il pericolo di sentirsi “grandi” per il potere che è stato concesso. Questi poteri,  questi doni, non ci sono stati dati per il nostro vantaggio, per la nostra vanità, bensì per portare a compimento la missione, per portare il Regno di Dio ad ogni persona. Gesù coglie questa opportunità per insegnare ai suoi discepoli una volta di più quanto è necessario mantenersi in atteggiamento di umiltà e semplicità di fronte a Dio. Questa è la vera sapienza, questi sono i veri “dotti” al cospetto di Dio. Chiediamo alla Madonna, in questo giorno a Lei dedicato, di renderci sempre più umili nella nostra opera di evangelizzazione. Maria è stata sempre la migliore evangelizzatrice di tanti popoli e nazioni e questo sempre grazie alla sua semplicità: l’umile serva del Signore proclama instancabilmente il suo “magnificat” e si rallegra perché, nella Sua infinita grandezza di Creatore, grazie al semplice “sì” di una sua creatura, in lei l’Onnipotente ha compiuto meraviglie.




sabato 29 giugno 2019

Dal Vangelo secondo Matteo 16, 13-19-Ss. PIETRO E PAOLO AP.


PIETRO E PAOLO 


Tu sei Pietro, a te darò le chiavi del regno dei cieli.



PRIMA LETTURA 
Ora so veramente che il Signore mi ha strappato dalla mano di Erode.
Dagli Atti degli Apostoli 12, 1-11
In quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa. Fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che ciò era gradito ai Giudei, fece arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni degli Àzzimi. Lo fece catturare e lo gettò in carcere, consegnandolo in custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, col proposito di farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua. Mentre Pietro dunque era tenuto in carcere, dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera per lui. In quella notte, quando Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro, piantonato da due soldati e legato con due catene, stava dormendo, mentre davanti alle porte le sentinelle custodivano il carcere. Ed ecco, gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Àlzati, in fretta!». E le catene gli caddero dalle mani. L'angelo gli disse: «Mettiti la cintura e légati i sandali». E così fece. L'angelo disse: «Metti il mantello e seguimi!». Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si rendeva conto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell'angelo: credeva invece di avere una visione. Essi oltrepassarono il primo posto di guardia e il secondo e arrivarono alla porta di ferro che conduce in città; la porta si aprì da sé davanti a loro. Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l'angelo si allontanò da lui. Pietro allora, rientrato in sé, disse: «Ora so veramente che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che il popolo dei Giudei si attendeva».
Parola di Dio




(Dal Salmo 33) 
RIT: Il Signore mi ha liberato da ogni paura.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato. R
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce. R
L'angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com'è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia. R




CANTO AL VANGELO (Mt 16,18) 
R. Alleluia, Alleluia.
Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa
e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
R. Alleluia.




VANGELO 
Tu sei Pietro, a te darò le chiavi del regno dei cieli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo 16, 13-19
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Parola del Signore





MEDITAZIONE 
La disposizione voluta dalla Verità perdura, e san Pietro, perseverando nella solidità che ha ricevuto, non ha abbandonato il governo della Chiesa, affidato alle sue mani. Poiché è stato istituito prima degli altri, a causa del suo nome Pietro, proclamato fondamento, costituito custode del regno dei  cieli, preposto come arbitro per legare e sciogliere per mezzo di giudizi, la ratifica dei quali risiede in cielo, affinché tutto ciò ci insegni, attraverso gli stessi misteri di questi appellativi, quale fosse la sua intimità con Cristo. Attualmente, egli assolve più pienamente e più efficacemente i compiti che gli sono stati affidati e tutto ciò che è di competenza delle sue funzioni e della sua sollecitudine egli lo compie in colui e per colui dal quale è stato glorificato. Ecco perché se vi è qualcosa che noi compiamo bene, qualcosa che decidiamo bene, qualcosa che otteniamo dalla misericordia di Dio per mezzo delle nostre preghiere quotidiane, è tutto grazie al lavoro ed ai meriti di colui il cui potere, nella sua Sede, continua a vivere, e la cui autorità a manifestarsi. Tale è infatti, prediletti, la ricompensa di questa professione di fede che, ispirata da Dio Padre al cuore dell'apostolo, si innalzò più in alto di tutte le incertezze delle opinioni umane e ricevette la fermezza di una roccia che nessuna scossa può far vacillare. Poiché è nella Chiesa intera che Pietro dice ogni giorno: "Tu sei il Cristo, Figlio del Dio vivente", e che ogni lingua che conferma il Signore è istruita dall'insegnamento di questa parola. 
SAN LEONE MAGNO

La Pace sia con voi.