martedì 2 luglio 2019

Lectio Divina: Matteo 8,23-27 Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva.


Lectio Divina: Matteo 8,23-27 In quel tempo, essendo Gesù salito su una barca, i suoi discepoli lo seguirono.Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta.


"La Lectio Divina è una fonte genuina della spiritualità cristiana, e ad essa ci invita la nostra Regola. La pratichiamo, quindi, ogni giorno, per acquistarne un soave e vivissimo affetto e allo scopo d’imparare la sovreminente scienza di Gesù Cristo. In tal modo metteremo in pratica il comando dell’Apostolo Paolo, riportato nella Regola: «La spada dello spirito, che è la Parola di Dio, abiti in abbondanza nella vostra bocca e nei vostri cuori, e tutte le cose che dovete fare, fatele nel nome del Signore».” Costituzioni Carmelitane (n. 82)


 Preghiera
O Dio, che ci hai reso figli della luce
con il tuo Spirito di adozione,
fa’ che non ricadiamo nelle tenebre dell’errore,
ma restiamo sempre luminosi
nello splendore della verità.
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 




 Lettura del Vangelo
Dal Vangelo secondo Matteo 8,23-27
In quel tempo, essendo Gesù salito su una barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva.
Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: “Salvaci, Signore, siamo perduti!”
Ed egli disse loro: “Perché avete paura, uomini di poca fede?” Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande bonaccia.
I presenti furono presi da stupore e dicevano: “Chi è mai costui al quale i venti e il mare obbediscono?” 

 Riflessione
• Matteo scrive per i giudei convertiti degli anni settanta che si sentivano persi come una barca in mezzo al mare in burrasca, senza la speranza di poter raggiungere il porto desiderato. Gesù sembra essersi addormentato nella barca, e per loro sembra che nessun potere divino venga a salvarli dalla persecuzione. Dinanzi a questa situazione di disperazione e di angoscia, Matteo raccoglie diversi episodi della vita di Gesù per aiutare le comunità a scoprire, nel mezzo di una apparente assenza, la presenza accogliente e potente di Gesù vincitore che domina il mare (Mt 8,23-27), che vince e scaccia il potere del male (Mt 9,28-34) e che ha il potere di perdonare i peccati (Mt 9,1-8). Con altre parole, Matteo vuole comunicare la speranza e suggerire che le comunità non hanno motivo di temere. Ecco il motivo della narrazione della tempesta calmata del vangelo di oggi.

• Matteo 8,23: Il punto di partenza: salire su una barca. Matteo segue il vangelo di Marco, ma lo abbrevia e lo inserisce nel nuovo schema da lui adottato. In Marco, la giornata era stata molto pesante a causa del lavoro svolto. Terminato il discorso delle parabole (Mc 4,3-34), i discepoli portarono Gesù in barca ed era talmente stanco che si addormentò su un cuscino (Mc 4,38). Il testo di Matteo è ben più breve. Dice solamente che Gesù entrò nella barca ed i discepoli lo accompagnavano. Gesù è il Maestro, i discepoli seguono il maestro.

• Matteo 8,24-25: La situazione disperata: “Siamo perduti!” Il lago di Galilea è vicino ad alte montagne. A volte, tra le feritoie delle rocce, il vento soffia forte sul lago causando una tempesta repentina. Vento forte, mare agitato, barca piena d’acqua! I discepoli erano pescatori sperimentati. Se loro pensavano che stavano per affondare, vuol dire che la situazione era veramente pericolosa! Però Gesù non se ne rende conto, e continua a dormire. Loro gridano: "Salvaci, Signore, siamo perduti!" In Matteo, il sonno profondo di Gesù non è solo segno di stanchezza. E’ anche espressione di fiducia tranquilla di Gesù in Dio. Il contrasto tra l’atteggiamento di Gesù e dei discepoli è enorme!

• Matteo 8,26: La reazione di Gesù: “Perché avete paura?” Gesù si sveglia, non per le onde, ma per il grido disperato dei discepoli. E si rivolge a loro dicendo: “Perché avete paura? Uomini di poca fede!” poi si alza, sgrida i venti ed il mare, e la calma ritorna ovunque. Si ha l’impressione che non c’era bisogno di calmare il mare, perché non si correva nessun pericolo. E’ come quando si arriva a casa di un amico, ed il cane, accanto al padrone, abbaia molto. Ma non si deve avere paura, perché il padrone è lì presente e controlla la situazione. L’episodio della tempesta calmata evoca l’esodo, quando la gente, senza paura, passava tra le acque del mare (Es 14,22). Gesù ricrea l’esodo. Evoca il profeta Isaia che diceva alla gente: “Se dovrai attraversare le acque, sarò con te!” (Is 43,2). L’episodio della tempesta calmata evoca e realizza la profezia annunciata nel Salmo 107:
Coloro che solcavano il mare sulle navi,
e commerciavano sulle grandi acque
videro le opere del Signore,
e i suoi prodigi nel mare profondo.
Egli parlò e fece levare un vento burrascoso
che sollevò i suoi flutti.
Salivano fino al cielo, scendevano negli abissi;
la loro anima languiva nell’affanno.
Ondeggiavano e barcollavano come ubriachi,
tutta la loro perizia era svanita.
Nell’angoscia gridarono al Signore,
ed egli li liberò dalle loro angustie.
Ridusse la tempesta alla calma, tacquero i flutti del mare.
Si rallegrarono nel vedere la bonaccia
ed egli li condusse al porto sospirato. (Sal 107,23-30)

• Matteo 8,27: Lo spavento dei discepoli: “Chi è costui?” Gesù chiese: “Perché temete?” I discepoli non sanno cosa rispondere. Stupiti, si chiedono: “Chi è costui al quale il mare ed i venti obbediscono?Malgrado la lunga convivenza con Gesù, non sanno ancora chi sia. Gesù sembra per loro un estraneo! Chi è quest’uomo?

• Chi è quest’uomo? Chi è Gesù per noi, per me? Questa deve essere la domanda che ci spinge a continuare la lettura del Vangelo, tutti i giorni, con il desiderio di conoscere sempre meglio il significato e l’importanza della persona di Gesù per la nostra vita. Da questa domanda nasce la cristologia. Non nasce da elevate considerazioni teologiche, ma dal desiderio dei primi cristiani di incontrare sempre nuovi nomi e titoli per esprimere ciò che Gesù significava per loro. Sono decine di nomi, titoli ed attributi, da quello di falegname a figlio di Dio, che Gesù esprime: Messia, Cristo, Signore, Figlio amato, Santo di Dio, Nazareno, Figlio dell’Uomo, Sposo, Figlio di Dio, Figlio del Dio altissimo, Falegname, Figlio di Maria, Profeta, Maestro, Figlio di Davide, Rabbonì, Benedetto colui che viene nel nome del Signore, Figlio, Pastore, Pane di Vita, Risurrezione, Luce del mondo, Cammino, Verità, Vita, Re dei Giudei, Re di Israele, etc., etc. Ogni nome, ogni immagine, è un tentativo di esprimere ciò che Gesù significava per loro. Ma un nome, per bello che sia, non arriva mai a rivelare il mistero di una persona, e molto meno della persona di Gesù. Gesù non entra in nessuno di questi nomi, in nessun schema, in nessun titolo. Lui supera tutto, è il più grande! Non può essere inquadrato. L’amore coglie tutto questo, il cervello no! Partendo da questa esperienza di amore vivo i nomi, i titoli e le immagini ricevono il loro pieno significato. In definitiva, chi è Gesù per me, per noi? 

 Per un confronto personale
• Qual era il mare agitato al tempo di Gesù? Qual era il mare agitato all’epoca in cui Matteo scrive il vangelo? Qual è oggi il mare agitato per noi? Sei stato/a qualche volta a punto di affogarti nelle acque agitate del mare della vita? Cosa ti ha salvato?
• Chi è Gesù per me? Qual è il nome di Gesù che esprime meglio la mia fede e il mio amore? 



 Preghiera finale
Una generazione narra all’altra le tue opere Signore,
annunzia le tue meraviglie.
Proclamano lo splendore della tua gloria
e raccontano i tuoi prodigi. (Sal 144)




domenica 30 giugno 2019

Dal Vangelo secondo Luca Lc 9,51-62 Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme. Ti seguirò ovunque tu vada

Lc 9,51-62 Sei tu, Signore, l’unico mio bene.Ogni cammino porta da qualche parte. Noi stiamo andando verso la TERRA PROMESSA per godere delle promesse di Dio. Cammina con noi attraverso i doni che Dio ci ha donato da condividere con te. Possiamo realizzare la nostra vita e aiutare tanti altri a scoprire questo meraviglioso cammino con Dio:

  Lc 9,51-62

PRIMA LETTURA 
Eliseo si alzò e seguì Elia. 
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, il Signore disse ad Elia: "Ungerai Eliseo, figlio di Safat, di Abel-Mecolà, come profeta al tuo posto". Partito di lì, Elia trovò Eliseo, figlio di Safat. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il dodicesimo. Elia, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello. Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elia, dicendogli: "Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò". Elia disse: "Va' e torna, perché sai che cosa ho fatto di te". Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con la legna del giogo dei buoi fece cuocere la carne e la diede al popolo, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elia, entrando al suo servizio. 
Parola di Dio. 

SECONDA LETTURA 
Siete stati chiamati alla libertà. 
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Galati 5,1.13-18
Fratelli, Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi di nuovo imporre il giogo della schiavitù. Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante l'amore siate invece a servizio gli uni degli altri. Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: "Amerai il tuo prossimo come te stesso". Ma se vi mordete e vi divorate a vicenda, badate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri! Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. 

Parola di Dio. 
Rendiamo grazie a Dio.


CANTO AL VANGELO (cf. Gv 6,68c) 
Alleluia, alleluia. 
Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta: 
tu hai parole di vita eterna. 
Alleluia. 

VANGELO  
Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme. 
+ Dal Vangelo secondo Luca 9,51-62
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. 
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». 
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». 
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».
Parola del Signore


Riflessione Personale

Il Vangelo di oggi è pieno di insegnamenti e allo stesso tempo molto impegnativo, perché ci fa riflettere sulla nostra limitatezza.
Gesù oggi vuole aiutarci a conoscere noi stessi, così ci interroga, conducendoci ad una conoscenza di Lui più profonda.
Mi ha subito colpito la frase: “... Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme...”.
Gesù prende dunque la “ferma decisione” di andare incontro alla morte. Lui sa molto bene cosa gli aspetta!
Pensando a tutto il male che gli uomini gli hanno fatto e che si continua a farGli , mi fa stare molto male.
Lui sapeva tutto, eppure ha preso la ferma decisione di andare incontro a tutte le brutture possibili e lo ha fatto per noi.
Il cuore dell’uomo non è mai cambiato. Oggi infatti si continua ad essere dubbiosi, vuoti ed egoisti, proprio come i tre personaggi del Vangelo di oggi che sulla strada verso Gerusalemme avvicinano Gesù con l’intenzione di seguirLo.
Ma come dico sempre, a parole siamo dei fenomeni… è con i fatti che lasciamo a desiderare!
Seguire Gesù non è una passeggiata… significa intraprendere un viaggio che può comportare alienazione. Si tratta di prendere la croce ogni giorno e seguirlo. E’ questo il nostro problema… appena il gioco si fa duro e iniziano i primi intoppi, noi ce la squagliamo!
Una volta che decidi di seguirLo non è un impegno part-time, ma radicale. Gesù ci chiama a mettere da parte tutte le nostre aspettative e questo molto spesso ci fa paura.
E’ una sfida che richiede prima di tutto tanta buona volontà, tanta preghiera, ma sopratutto una fiducia illimitata verso Gesù. Entusiasmo e buona volontà sono importanti, ma non abbastanza.
La fiducia è quindi la base per questo meraviglioso rapporto d’amore con Lui. Se io mi fido di Gesù, lo seguo in ogni luogo e in ogni situazione. Lo seguo come fa un bimbo con i genitori.
Ritornando ai tre “aspiranti generosi”, possiamo notare tre nostri comportamenti di fronte alla possibilità di seguire il Cristo.
Il primo è così pieno di fervore, che promette a Gesù la sua disponibilità ad andare dappertutto e in qualunque circostanza, ma la risposta del Cristo gli fa perdere all’istante l’entusiasmo... «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo»
Gesù voleva semplicemente fargli capire che se si impegnava a seguirLo, non avrebbe vissuto una vita agiata e comoda.
Diciamo pure che la strada per il Cielo è il percorso migliore per la nostra vita, ma non certo quello più agevole!
Le agiatezze e le nostre abitudini da lasciare sono tantissime… e se Gesù non ha “dove posare il capo”, noi aspiranti discepoli non possiamo aspirare di meglio. La via del discepolato non è un cammino facile. Dobbiamo evitare di ingannare i fratelli con l'idea che nessuna privazione è richiesta per seguire Gesù.
Gesù è nato in una stalla, è morto in croce. Ci si aspetta quindi che noi facciamo lo stesso.
Non sarà sempre facile, non sarà sempre gradevole, ma se pensiamo un attimo a quello che Dio ha rinunciato per noi, dobbiamo essere disposti a rinunciare a qualcosa per Lui.
Invece che facciamo? Cerchiamo di tenerci strette le nostre comodità, tutto il nostro tempo per ciò che ci piace fare e dare a Dio solo le briciole, se ne avanzano pure! Trascorriamo la maggior parte del nostro tempo coltivando l'amicizia con il mondo piuttosto che coltivare la nostra relazione con Gesù. Basta guardare le Chiese vuote!!
Il secondo aspirante però, riceve l’invito direttamente da Gesù e questo fenomeno cosa fa?… Prende tempo!
Perchè perdere questa grande occasione?
Semplice… le persone vuote, le persone morte spiritualmente non potranno mai accettare questo invito., perché talmente lontane da Lui, non riescono a sentire la Sua voce, ne tanto meno ad aprirsi a Lui.
Il peccato è la causa di questa rottura di rapporto con Gesù. Che cosa stiamo aspettando ad andare da Lui?
Diceva bene San Josemaria… “Il Signore convertì Pietro — che lo aveva rinnegato tre volte — senza nemmeno rivolgergli un rimprovero: con uno sguardo di Amore. — Con quegli stessi occhi ci guarda Gesù, dopo le nostre cadute. Sapessimo noi dirgli, come Pietro: «Signore, Tu sai tutto: Tu sai che ti amo», e cambiare vita” . (Solco,964)
Permettiamo allora a Gesù di vivere dentro e attraverso di noi .
Ricordiamoci che per una vita piena e di valore, la ricetta è camminare sulla via della Luce ,della Gioia, della Verità che solo Dio può dare.
Il terzo personaggio è quello forse più comune nella nostra società di oggi. Promette infatti di seguire Gesù, ma ahimè… non riesce a rompere il legame con il passato.
Siamo a volte così presuntuosi da convincerci che gli altri abbiano sempre bisogno di noi. Se Gesù ci ha detto di portare i pesi gli uni degli altri, non voleva che noi li portassimo letteralmente! (Cfr Galati 6,5)
Impariamo invece a lasciare che i nostri cari attraverso il nostro comportamento e le nostre preghiere possano conoscere l’amore di Dio e la sua infinita misericordia. Gesù penserà a fare il resto.
Non permettiamo a nessuno di ostacolare la strada verso il nostro Gesù. Proviamo a camminare con Lui passo dopo passo verso Gerusalemme, senza voltarci indietro.
Guardare indietro significa infatti evitare di vivere appieno questo giorno che Dio ci ha donato.
Il cammino con Gesù non è così insensato. E’ complicato solo se scegliamo di renderlo tale. E’ invece un meraviglioso viaggio di abbandono. Un viaggio che si prende così come è… senza compromessi. Dio infatti non viene a patto con noi. Siamo noi che dobbiamo adeguarci a Lui. Oppure vogliamo la fede alle nostre condizioni? L’ammorbidente si usa solo nel bucato!
Non condanniamo però, neanche chi ha cercato scuse.
Nella Bibbia ci sono tanti personaggi che sono stati riluttanti ma che poi hanno fatto ciò che Dio ha chiesto, come ad esempio Mosè … "Chi sono io per andare dal faraone e per far uscire dall'Egitto gli Israeliti?"(3, 11) ; Gedeone.. "Signor mio, come salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è la più povera di Manàsse e io sono il più piccolo nella casa di mio padre"( Giudici 6, 15); Giona...” Fu rivolta a Giona figlio di Amittai questa parola del Signore: "Alzati, và a Ninive la grande città e in essa proclama che la loro malizia è salita fino a me". Giona però si mise in cammino per fuggire a Tarsis, lontano dal Signore...” ( Giona 1, 1-3)
Che il buon Dio ci aiuti a capire veramente l’infinito valore dell’Eternità.
La Mamma celeste con San Giuseppe siano sempre i nostri esempi da imitare in tutto, nella nostra vita. Solo così vedremo il buon Gesù come il nostro unico vero bene.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
Pace & Bene.